Scaffale basso
martedì 11 novembre 2014

Una gran massa di capelli rossi e gli occhi color di giada, il viso dolce e pieno di femminilità su un corpo esile: è una bellezza eterea quella di Constanze Blanc, adolescente radiosa, con un talento naturale per la musica ereditato dalla mamma Sara, violista anticonformista, dal carattere spigoloso, a volte duro, che è anche la sua maestra. Constanze ama la musica e suona il violino con uno stile che addirittura supera quello di sua madre. A pochi giorni dal suo sedicesimo compleanno la morte per leucemia della mamma irrompe come un terremoto nella
vita della ragazzina che, rimasta sola con mille domande in testa, è destinata a scoprire una dopo l’altra le tante verità sul conto della sua famiglia. Il trasferimento in Italia, a Pavia, per studiare nello stesso conservatorio frequentato da sua madre, è
per Constanze l’inizio di un viaggio tortuoso e a ritroso nel tempo alla ricerca della propria nascita e di suo padre. Una chiave, un diario, tante foto le apriranno uno squarcio sul passato e sulla giovinezza inquieta della ragazza che era stata sua mamma, all’epoca follemente innamorata di un giovane musicista. Impossibile raccontare di più di questo Rossa come l’amore perduto (Giunti junior; 9,90 euro) un romanzo di formazione che intreccia temi come il confronto tra le generazioni, le eredità spirituali e la ricerca della propria identità, le cose non dette e i segreti di famiglia in un mix di dolori, paure e felicità inaspettate. Come una colonna sonora, la musica, soprattutto la passione per la musica, linguaggio universale condensato di emozioni, permea ogni pagina. Roberta Rizzo, l’autrice, è nota come Moony Witcher, per la fortunata serie fantasy di Nina la bambina della Sesta Luna. Dai 13 anni.

Tutta compresa nel proprio sogno di incontrare l’Amore – con l’A maiuscola, insomma il LUILUI che ti sussurra quantoseibelaanimamia – Laura, quindicenne di buona famiglia apre di colpo gli occhi sulla realtà quando suo padre, titolare di un autosalone sempre andato a gonfie vele, deve fare i conti con la crisi e licenziare un vecchio dipendente. Improvvisamente il proprio destino di nata il giorno di san Valentino sembra vacillare: l’Amore, quello che si aspetta come qualcosa di sconosciuto che cambia il corso della vita, adesso che un sacco di preoccupazioni le frullano in testa, pare allontanarsi. Per fortuna grazie alla generosità della nonna, Laura sembra non dover rinunciare alla gita scolastica di prima liceo a Londra che, nel piano di risparmio, sembrava in bilico. Ma poiché nella vita gli imprevisti non finiscono mai ecco che il colpo di fulmine improvviso e inaspettato per un ragazzo che sembra proprio il LUILUI, scombina i suoi progetti e complica in un susseguirsi di equivoci, fraintendimenti e guai non solo il piano del viaggio. Rivalità, tensioni e persino vendette familiari, raccontate con la lievità e l’umorismo di cui sono capaci Loredana Frescura e Marco Tomatis, autori di Nata sotto il segno dell’Amore (Piemme: 15 euro), fanno da sfondo a questa storia tenera tra due adolescenti – moderni Giulietta e Romeo? – decisi a difendere il proprio sogno dalle banali sovrastrutture degli adulti. Dai 14 anni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI