venerdì 7 febbraio 2014
“Il Resto del Carlino" è un bel giornale, ma talvolta inciampa. Ieri per esempio (p. 8: «Wojtyla, appunti inediti. Lui voleva bruciarli») Giovanni Panettiere protesta contro il libro «Note personali 1962-2003» di Giovanni Paolo II. Si sapeva, ma nella foga dello scritto è nuova l'accusa di «traditore» al cardinale Dziwisz, che «non se l'è sentita» di bruciare quelle note! Alla sua accusa Panettiere aggiunge altre agitazioni: un «sociologo delle religioni (che) attacca» e a Cracovia c'è chi prepara «una manifestazione di protesta davanti alla Curia per bruciare copie del libro». Varie eccitazioni, che forse nel vocabolario di Francesco sarebbero "chiacchiere". Tu allora leggi la difesa del cardinale: «Sono cose di tale importanza, parlando della spiritualità, dell'uomo, di un grande Papa, che sarebbe stato un crimine distruggerle». Sarà il caso di ricordare all'implacabile Panettiere, e magari a tanti altri neofiti in argomento, che a dicembre 1273 anche San Tommaso aveva detto a fratel Reginaldo, suo "segretario", che di fronte alla realtà delle cose divine tutti i suoi scritti erano… «paglia»: da bruciare! Reginaldo non obbedì: traditore? Tommaso morì 4 mesi dopo, e oggi è "Dottore Angelico"!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI