“Infelix ego”, l'inno alla fede di Byrd
venerdì 8 maggio 2015
Negli oltre dodici minuti di musica – sublime – del mottetto Infelix ego, il direttore belga Philippe Herreweghe e il suo Collegium Vocale Gent hanno simbolicamente idealizzato il valore artistico del sommo William Byrd (ca. 1540-1623); il brano scelto per intitolare il disco dedicato alle opere sacre del compositore inglese rappresenta un vero e proprio tour de force, tecnico ed espressivo, in cui la retorica imposta dalla struttura del pezzo si piega di fronte alla raffinatezza armonica e alla potenza comunicativa di una musica che descrive in modo commovente i sentimenti di un'anima tormentata e il sollievo derivato dall'abbandono alla misericordia divina.Dapprima gentleman e poi organista titolare dell'anglicana Chapel Royal al servizio della regina Elisabetta I, Byrd non è mai venuto meno al proprio Credo “romano”. In tempi di persecuzioni, arresti, liste di proscrizione e funzioni liturgiche celebrate in gran segreto, ha anzi continuato a servire la Chiesa «una, santa, cattolica e apostolica», come testimonia ancora la celebre Messa a cinque voci su testo latino, straordinario capolavoro della polifonia sacra tardo-rinascimentale: un vero e proprio inno di fede che i cantori di Herreweghe intonano consapevoli di essere portavoci di una verità assoluta che trascende qualsiasi valenza estetica.P. HerrewegheBYRDInfelix egoPhi. Euro 19,00
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