domenica 25 ottobre 2009
Ieri, un grande Tg in pieno giorno dà notizia di una udienza concessa da «Benedetto diciassettesimo» (sic!). Che anticipazione! Roba vecchia stare sulla notizia: ora la si scavalca in allegria. In avanti, ma anche all'indietro, con un lungo racconto di "Panorama" (29/10, pp. 44-54: «Lo 007 vaticano contro le spie dell'Est») sull'archivio dello storico gesuita Robert Graham, ovviamente «custodito nei sotterranei», ma stavolta non «del Vaticano» " vecchio modello André Gide " ma «della curia della Compagnia di Gesù». Vi leggi la volontà di «riscrivere la storia degli ultimi 60 anni» della Santa Sede, ma trovi panna montata già autorevolmente ridimensionata dai principali testimoni della vita di p. Graham, purtroppo presa sul serio " stesso "Panorama" " anche da uno storico in genere circospetto e stimabile, ora però conquistato, che profetizza le «parecchie sorprese» di quegli archivi sui «60 anni (sic!) trascorsi dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale alla caduta del Muro»: che però risultano 50, dal 1939 al 1989! La prima puntata risulta per lo meno un po' fantasiosa. Si vedrà. E per caso ti capita di leggere, scritto seriamente su "Il Foglio" (10/10, p. 7: "Il papabile nero") che «Nessuno il 16 ottobre 1978 avrebbe pensato che il secondo conclave dell'anno" regalasse un Papa polacco. E, invece, fu così». Davvero «nessuno»? È noto, e mai smentito da alcuno, che il cardinale Pellegrino, alla vigilia del primo Conclave, ad Assisi per aprire la Settimana di studi della Cittadella, ebbe a dire davanti a testimoni: «Se non eleggiamo un italiano, Papa sarà Wojtyla». Una moda? Purtroppo.
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