martedì 9 novembre 2010
Gara aperta. Sabato trionfale apertura del "Giornale": «Ora possiamo cacciar i Rom»! Proviamo un cambio: «Ora possiamo cacciare gli ebrei», i «neri», i «cattolici», i «poveri» o le «donne»! Che effetto fa? Bel posto in classifica anche a Gonzalo Puente Ojea, ex ambasciatore di Spagna presso la Santa Sede ("Il Fatto", 6/11, p. 12): «La fede cattolica è catechismo ripugnante e indegno di un essere umano civilizzato». Elegante e oggettivo" Come forse gli riuscì
di essere quando
ricevette l'incarico" Nel genere, molto basso, fino al ridicolo, il proclama del solito Flores d'Arcais sul "Secolo XIX" (6/11, p. 20): «La Chiesa non tollera la libertà». Sicuro lui, e per provarlo, ma attribuendola a «San Paolo e alle prime generazioni», ricicla ancora la citazione «Credo quia absurdum», che è solo un falso: né di Tertulliano, né di Paolo, né di alcun altro, solo calunnia antica. Ma il Flores è "fideista ateo" totale, e proclama: «Qualsiasi fede religiosa, se non vuole entrare in rotta di collisione con la scienza, deve riconoscersi come irrazionale. Non semplicemente a-razionale, ma contraria alla ragione». Augh! Ha detto! Ma lì accanto, stessa pagina, parla «José Funes, direttore della Specola vaticana, argentino, astronomo studioso delle extragalassie», scienziato di fama internazionale, che rivendica insieme «le verità della scienza e quelle teologiche». Già: Flores non ha capito la lezione di Galileo: la scienza cerca e trova il "come" delle cose che osserva, filosofia e teologia cercano, e se possibile trovano, "il perché" anche ultimo di tutte le cose. Insomma, "il Giornale", un ex ambasciatore e Flores: bella gara a chi dice e fa peggio.
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