venerdì 10 ottobre 2014
ANapoli hanno inventato il «caffé sospeso». A Milano, per non essere da meno, la «visita sospesa». E sembra funzionare. In un mese – è la notizia rilanciata dall'agenzia Redattore sociale – più di trenta milanesi hanno donato una visita gratuita a persone che non se la possono permettere. A lanciare l'iniziativa è stato il poliambulatorio non profit «Medici in famiglia», che nella sua sede di via Lazzaro Papi 20 porta avanti un obiettivo ambizioso: costituire e ampliare una rete solidale di medici specialisti per offrire servizi sanitari, educativi e socio-assistenziali di qualità a prezzi calmierati – nella convinzione che la salute sia un diritto, non un lusso – e reinvestire gli utili generati in assistenza gratuita. Nato come progetto di assistenza sanitaria completa per persone in condizioni di fragilità economica, «Medici in famiglia» si è rivolto dapprima a mamme e bambini per aprirsi, poi, a papà e nonni. Prezzi calmierati, si diceva. Qualche esempio? Una visita dallo psicologo costa 35 euro, un check up completo 50, una visita sportiva 30. Chi può permettersi di pagare una visita a prezzo pieno – in media il doppio rispetto alla tariffa di «Medici in famiglia» – può lasciare di più affinché persone segnalate dai servizi sociali possano essere visitate gratis. Sono 83 i professionisti che compongono il team del poliambulatorio, dividendosi fra via Papi e importanti strutture milanesi. I medici in sede sono 54, mentre altri 14 vanno a casa di chi non può muoversi, sempre con tariffe agevolate. E fra i servizi in fase di potenziamento c'è la cura della ludopatia.
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