giovedì 23 luglio 2015
«Zero tituli»: titoli che valgono zero. Questo (Zenit, 20/7) per un'intervista illustre è secco: «L'ostia ai divorziati risposati? Proposta impossibile»! Ma lì stesso tra virgolette: «Possono, non possono... La questione dell'accesso alla vita sacramentale è da affrontare in modo sincero… Spero che nei mesi di preparazione al Sinodo si presentino proposte che aiutino e servano a trovare le giuste risposte a tali pesanti sfide». Dunque non è in gioco solo una proposta impossibile, e forse certe interviste servono solo a far dire ad altri ciò che pensa l'intervistatore. Una cosa non bella! Il pressappochismo fa male, e per esempio ieri – "Repubblica", p. 20, titolo «Per i divorziati un prete-tutore ed eucarestia solo a Pasqua» – leggi che «Francesco, chiudendo i lavori (del Sinodo straordinario, ndr), chiese di trovare soluzioni concrete», e nel testo che «per alcuni l'accesso all'Eucarestia potrebbe essere limitato al precetto pasquale». Il richiamo è al Catechismo di San Pio X: «Confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi almeno a Pasqua». Che dire? A leggere certi giornali (soprattutto i titoli) non si trova niente di nuovo e non si capisce qualcosa di più... Ci si trova tutto, e anche il contrario di tutto. Ma vai avanti e in conclusione leggi: «Certo, a ottobre l'ultima parola sarà del Sinodo (ordinario, ndr), e quindi del Papa». Poi leggi due battute con il teologo Sequeri. Bel respiro! Che, sempre sulla base dei giornali di ieri, estendi a una lucida intervista a Jean D'Ormesson: «Indagine su Dio e il mondo» ("Mattino", p. 14). L'accademico di Francia spiega che la scienza cerca il «come» della realtà, la religione il «perché»: due cose diverse. E tra altro afferma: «Che cosa sia Dio non lo sappiamo. Il solo modo di amare Dio è amare gli uomini». Perfetto, ma vale solo se Dio e uomo si sono incontrati. E infatti ecco, lo stesso D'Ormesson: «L'incarnazione è il nucleo e il cuore del cristianesimo». Altro bel respiro!
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