giovedì 18 aprile 2013
«Ma serve un pastore d'anime». Titolo in prima ieri ("La Stampa") per Massimo Gramellini. Lo leggo mentre piazza San Pietro e la Conciliazione traboccano di folla per l'udienzadel mercoledì. Da quelle parti il «pastore d'anime» c'è. Pensi al recente "C'era una volta un Vaticano" e sorridi. Infatti due (2!) «Pastori d'anime» – uno nascondendosi agli occhi di tutti, e l'altro accogliendo l'invito dei «fratelli cardinali» – hanno fatto cose e detto parole, e di colpo la Chiesa, sempre la stessa, è apparsa "nuova", vitale e capace di un abbraccio che attira invitando tutti ad andare verso un Altro, oltre se stessa… Curioso però che quel titolo di Gramellini non si riferisca alla Chiesa, ma all'Italia, guardando a oggi, per la successione al Quirinale… C'era una volta il Quirinale? Quando ci sarà ancora? Alexander Mitscherlich 60 anni or sono aveva previsto «una società senza padri». A parte la Chiesa, da noi ci siamo dentro, e annoti che tanti tornano a parlare di «bisogno del padre». Perciò sui giornali di recente è stato un diluvio: dagli editoriali di Eugenio Scalfari alle analisi dei sociologi di grido, allo scomparire di autorità, in un attimo sommerse dal rifiuto e dalla dimenticanza. Problema aperto sul fronte "Italia": si vedrà. Intanto fa piacere leggere che l'attenzione generale è crescente su Papa Francesco. Ieri ("Unità", p. 22: "Il Papa e gli atei: sfida a colpi di libri") Maria Serena Palieri, insospettabile di simpatie "cattoliche" – come conferma con la sua conclusione azzardatella sulle caratteristiche dei papati recenti – informa che «come autore il Papa occupa i primi quattro posti nella classifica Nielsen, comparto saggistica», si aggiunge un quinto libro e «non è un fenomeno solo italiano». Insomma: la Chiesa c'è, ora speriamo che anche l'Italia se la cavi…
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