mercoledì 6 maggio 2009
Ieri pp. 46/47, centrali su "Repubblica" con annuncio iniziale: «Un anno fa un ragazzo venne ucciso per una sigaretta. La riflessione del teologo». Titolo, "Perché abbiamo bisogno di una religione civile": tre colonne di Vito Mancuso da un incontro di ieri sera, a Verona, su invito di famiglie di vittime innocenti di violenza. La tesi è che o la violenza regnerà incontrastata, o unico rimedio è una religione civile. Nessun'altra speranza: perché tutto il resto è fallito. Filosofie di secoli? Zero. Religioni? Zero: anche «il fondamento dato dal cristianesimo al convivere sociale è venuto meno da tempo, tutte le alternative proposte non hanno funzionato». Allora? La ricetta del teologo è che «senza un legame di tipo religioso», in particolare nell'attuale sfascio italiano, non c'è via d'uscita, e allora una «religione civile» è d'importanza vitale. Di qui il solenne suggerimento conclusivo: noi uomini siamo «una relazione ordinata», dunque tutto si risolve se creiamo tra noi «relazioni ordinate, cioè giuste»! Stop. Che dire? Come risposta pare modesta, ma evidentemente c'è chi s'accontenta. Però, caso ha voluto che lì accanto, e a tutta p. 47, ci sia Vittorio Zucconi che dall'America presenta "Nudge, la spinta gentile", un libro che «spiega la dottrina, fatta propria da Obama, per indurre i cittadini a scelte corrette». Ecco come: «grazie a una spintarella», «nudge», appunto. E se ha funzionato in America, volete che da noi fallisca? Sicuramente no. «Una spintarella» è la ricetta giusta, ed ha il fascino " testuale " dell'essere «post» tutto. Proprio quello che cercava Mancuso, ma a Malpelo viene un po' da ridere.
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