giovedì 20 giugno 2013
Ogni tanto torna in pagina il tema delle nostre «radici». Ieri tre volte. Per Mattia Ferraresi ("Il Foglio", p. 2: «Le radici giudaico-cristiane…») anche alla base della moderna epopea di Superman ci sarebbe la figura di Mosè leggibile nello stesso nome «Kal El» – in ebraico «chiamato da Dio» – e forse addirittura Gesù, «il Supereroe originario». Non basta. Sul "Corsera" (p. 17: «La Croce sull'euro slovacco bocciata dalla Commissione») Maria Serena Natale racconta che nel progetto delle nuove monete si è imposto alla Slovacchia di cancellare la Croce e l'aureola dei Santi Cirillo e Metodio, che primi da Bisanzio portarono il Vangelo da quelle parti. Ancora "Corsera" (p. 41) Sergio Romano con un complesso ragionamento spiega a un lettore che, sì, «pur riconoscendo il ruolo fondante del Cristianesimo nella storia d'Europa, continuo a pensare che sia stato opportuno omettere le "radici cristiane" dal testo del Trattato costituente». Ci sono, quelle radici, fondano la storia d'Europa, come mostra il fatto che Erasmo da Rotterdam fu «importante nel definire e approfondire il concetto di libertà»… ma se si fossero nominate cosa avrebbe preteso, poi, «la Chiesa»? Dunque: l'Europa ha quelle «radici», ma meglio non dirlo: facciamo senza… Sei perplesso sul tema, ma a svegliarti arriva "L'Espresso" in edicola (29/6, p. 9: «Guardi Taranto e capisci l'Italia»). Roberto Saviano descrive lo sfascio in cui ci troviamo, cerca «una base per liberarsi dalle miserie umane» e offre paterno e rassicurante un filmato di un suo amico che «tenta di immaginare un nuovo umanesimo che possa difendersi dall'aggressività del profitto». Il lettore incantato beve: «nuovo umanesimo»! «Nuovo» del tutto? O su qualche «radice»? E con la collaborazione di chi? Silenzio! Giri pagina… «Per accendere il desiderio»! Trovi la pubblicità: di un caffè…
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