mercoledì 27 maggio 2009
Equivoci: ieri "La Stampa" (p. 13) gioca pesante ai" "Quattro Cantoni"! Titolo: «La dolce morte benedetta». Per Fabio Poletti commosso, che conclude con l'inno delicato «da fermare il cuore: scivola mia piccola morfina come un bianco e dolce ermellino». Poi lì accanto " altro titolo: «Abbiamo scelto il dialogo che è mancato in Italia» " sente il «teologo Jerumanis», docente di bioetica e teologia, vicino ai vescovi svizzeri. Il sommario è chiaro: «In Svizzera il testamento biologico diventa legge. E la Chiesa non si oppone». Tu leggi e non capisci, perché lì stesso i fatti e le parole della Chiesa sono diversi. La legge è stata approvata: ha avuto i voti necessari, ma «entrerà in vigore a gennaio 2012». Beh! Anche in Italia le leggi che hanno i voti necessari sono approvate! E le parole non dicono che la Chiesa svizzera ha taciuto e tace. Infatti «il teologo Jerumanis», anche medico, dice testualmente che per la Chiesa «non c'è un diritto alla morte. Non si può chiedere allo Stato di aiutare a morire. La Chiesa non può accettare quello che sta accadendo" Siamo davanti a una disfatta della società" La Chiesa non la accetta. Il rischio è quello di pensare che ciò che è legale diventa automaticamente etico». Ora a Malpelo pare che questo sia esattamente anche il pensiero della Chiesa in Italia! E allora? E allora si gioca sì, ai «quattro cantoni», ma si trucca il gioco senza accorgersene, e forse è peggio: dice una moda che va da sola. Chi in Italia vuole la morte che «scivoli via come un bianco e dolce ermellino» trovi i voti in Parlamento, ma finché non li trova non dia colpa alla Chiesa.
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