domenica 17 gennaio 2010
«Apensar male si fa peccato, ma ci si azzecca». L'autore compie gli anni: auguri! Talora però tutto il male sta nel pensiero di chi la pensa così. Ieri p. es. titolo e sommario su "Repubblica" (p. 17): «Il Papa: mano tesa ai lefebvriani. L'ira degli Ebrei. Nuova gaffe alla vigilia"». E purtroppo è una fila: "Unità" (p. 30): «Ratzinger apre ai lefebvriani alla vigilia"L'auspicio di riavvicinamento preoccupa la comunità ebraica»; "Italia Oggi" (p. 6): «"Anche la grana lefebvriana alla vigilia"»; "Stampa" (p. 16): «Papa: nuovo caso sui lefebvriani»; "Messaggero" (p. 8): «Domani il Papa in Sinagoga. Ma rischia di scoppiare il caso lefebvriani». "Sole 24Ore" (p. 13): «Nuovo caso lefebvriani-ebrei». Domanda: qualcuno pensa male? Forse tutti, perché messa così è una montatura del solito andazzo. In realtà venerdì c'è stata l'udienza, programmata da mesi, ai membri della Congregazione della Fede cui da un anno è affidato il compito di recuperare alla comunione ecclesiale degli «scismatici» lefebvriani, che restano tali fino alla piena accettazione degli insegnamenti del Vaticano II.
Parlando in quell'udienza poteva il Papa non augurarsi che il lavoro per il recupero della comunione desse frutto, o augurarsi il fallimento? È «nuova apertura», questa? E' offesa agli Ebrei? Non lo è, salvo per chi pensa male, e ne trae ragione per strilli vuoti. E allora? Allora «honni soit qui mal y pense» (svergognato chi pensa male), ma con aggiunta saggia da un titolo di "Europa" (p. 3): «Benedetto l'impolitico». Già: per tanti conta solo la politica che fa comodo. È bello che il Papa non sia tra loro!
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