venerdì 13 giugno 2008
L'Lo chiamano «metodo Santa Rita»: falsità che sfoggia professionalità e provoca orrori. Senza orrori, lo trovi usato in pagine illustri. Ieri per esempio " "Quando un vescovo nega un matrimonio" ("Repubblica", p. 30) " Augias risponde ad una signora «angosciata dalla notizia del vescovo di Viterbo che ha negato il matrimonio religioso ad un giovane impotente dopo un incidente». Tranquillo e benevolo, lui: concede che «il prelato deve aver tenuto presente l'art. 1084 del Codice di diritto canonico», e scrive che «il cronista non può aggiungere altro, ignorando come tutti i dettagli del caso». Perfetto! Infatti ci possono essere, e forse ci sono, «dettagli» che solo la riservatezza e la gentilezza del vescovo hanno taciuto. Fin qui Augias andrebbe bene, ma non si accontenta e col «metodo Santa Rita» sfoggia la sua professionalità e aggiunge che però «i tribunali della Sacra Rota sono pieni di cause di questo tipo, e annullano per impotenza anche unioni da cui sono nati figli vivi e vegeti». Questo è un falso. Infatti «matrimoni da cui sono nati figli vivi e vegeti» possono essere nulli per altre ragioni, per esempio difetti di capacità di intendere e di volere, violenza che intimorisce, e altre casistiche specifiche, non per «impotenza». Come detto: «Metodo Santa Rita», usato ieri anche sul "Foglio" da Angiolo Bandinelli, meno grave però. Lui concede a Gesù che la risposta ai farisei, «Date a Cesare"», è «forse meno ingenua di quanto sembri». Ma davvero, con sufficiente «informazione» sul testo, sembra ingenua? «Metodo» diffuso anche in redazioni eccellenti. Brutti segnali in pagina.
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