«Imprenditrice della carità» accanto ai malati e agli ultimi
domenica 15 dicembre 2013
Santa Paola Francesca Maria di Rosa era figlia di una nobile bergamasca e di un imprenditore bresciano, ma fece della sua posizione non un vantaggio da sfruttare, bensì un modo per mettersi al servizio dei più poveri e dei malati. Se si volesse qualificarla per il suo operato, si potrebbe definire una "imprenditrice della carità". Era nata nel 1813 a Brescia e aveva perso la madre all'età di 11 anni. Per sei anni studiò nel collegio della Visitazione, istituto nel quale pronunciò anche il voto di castità. Il padre sognava il matrimonio per la figlia ma questa preferiva seguire il voto già pronunciato. Venne quindi inviata a dirigere una fabbrica di filati ma lei, assieme ad altre ragazze, si dedicava all'organizzazione di attività in favore dei malati e degli ultimi, come le vittime del colera del 1836, i sordomuti, le vittime dei subbugli del 1849. Il gruppo assunse nel tempo il volto di una comunità che nel 1851 ottenne la prima approvazione come congregazione religiosa, col nome di Ancelle della Carità. Nel 1852, Paola Francesca emise i voti assumendo il nome di suor Maria Crocifissa. Morì a Brescia nel 1855.Altri santi. San Valeriano di Avensano, vescovo (V sec.); santa Virginia Centurione Bracelli, vedova (1587-1651); beato Carlo Steeb, sacerdote (1773-1856). Letture. Is 35,1-6.8.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11. Ambrosiano. Mi 5,1; Ml 3,1-5a.6-7b; Sal 145; Gal 3,23-28; Gv 1,6-8.15-18.
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