giovedì 12 febbraio 2015
Vicende di “guida” sicura. Ieri due volte in pagina. 1. Sul “Fatto” (p. 10): «Il Papa si perde per andare al campo profughi». Domenica l'auto di Francesco, che a sorpresa prima di arrivare alla parrocchia di Pietralata voleva visitare i profughi in un “campo” nei pressi, non riusciva a trovare la località: neppure col “Tomtom”. Hanno chiamato don Aristide Sana, il parroco, che raggiunto il piccolo corteo ha guidato di persona Francesco all'incontro con quegli ultimi e poi con gli altri in Parrocchia. Ecco: Aristide guidava Pietro. 2. Qui (p. 14) sempre ieri papa Francesco che indicava la via: «I cristiani non siano seduti e quieti. Chi non si mette in cammino non trova il volto di Dio»! Racconto della Messa a Santa Marta, martedì. Pietro vera “guida”, e tra i preti concelebranti c'era proprio don Aristide! Bergamasco di nascita, prete da sempre a Roma e da quasi vent'anni parroco a Pietralata: all'altare di Santa Marta con Francesco celebrava il suo 50esimo di Messa con i compagni del 1965, l'anno della fine del Concilio. Tra parentesi: c'era anche Malpelo, felice di quella “guida” autentica e degli altri guidati da lui. Da ragazzi cantavamo “Ci sei mèta, luce e… guida”. Oggi Francesco ha ripreso la grande “guida” trasmessa per grazia di Dio da duemila anni con 250 e più successori di Pietro, pur in mezzo a tante vicende umane rese problematiche dai peccati di noi uomini, Papi compresi. Don Aristide per un pomeriggio ha guidato Pietro dagli ultimi, poi torna guidato da Pietro che indica a tutti la via: in cammino sempre, inquieti di quell'inquietudine che subito ha messo in cammino Maria verso quell'ultima che allora era Elisabetta, al sesto mese. “Inquietudine” pacifica e felice, che Gesù stesso confessa: «Come sono inquieto finché non sarà compiuto» (Lc. 12, 50). Vera grazia.
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