sabato 2 luglio 2016
«Non ho parole per esprimere a tutti il mio infinito grazie». È commossa mamma Yaroslava mentre stringe a sé la piccola Giulia. Sono i medici a raccontare la storia a lieto fine della sua “bambina piuma”, nata il 9 marzo scorso all'ospedale Sant'Anna di Como-San Fermo, a un'età gestazionale di 27 settimane, con un peso di 670 grammi. «A complicare la condizione di prematurità – aggiungono dal nosocomio – c'erano un'insufficienza respiratoria e l'aorta ristretta a meno della metà della normale misura». Dalla collaborazione fra la Terapia intensiva neonatale di Como e la Cardiochirurgia dell'Ospedale Niguarda di Milano è maturata la decisione di operare la piccola Giulia, che nel frattempo avrebbe dovuto raggiungere almeno 2 chili e mezzo di peso. A metà del percorso nuovi problemi mettono in pericolo la vita della bambina. Ricoverata d'urgenza a Milano, Giulia, il 7 aprile, è operata in situazione critica: le viene asportato un tratto di aorta, che si era ristretto fino a misurare solo 1 millimetro, mentre i lembi sani dell'arteria sono ricuciti. «La peculiarità dell'operazione che ho effettuato – spiega il cardiochirurgo di Niguarda, Stefano Marianeschi – è che è stata eseguita su una neonata tanto piccola e in condizioni generali non stabili. Sono casi rarissimi, anche in letteratura: nella mia esperienza mi era accaduto solo un'altra volta». «La storia di Giulia – aggiunge Mario Barbarini, primario della Terapia intensiva neonatale del Sant'Anna – è un esempio di come la collaborazione tra ospedali possa portare a risultati eccezionali». Giulia ora sta bene e da qualche giorno è tornata a casa con i suoi genitori.
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