sabato 30 novembre 2013
«Che non si sappia in giro». L'altro ieri due volte, come allo specchio: "Il Fatto" (p. 15) e "Il Foglio" (p. 2). Sul primo «Evviva Francesco, il Papa memorabile», con i «complimenti» di Gianni Boncompagni, e sul secondo «Preghiera», di Camillo Langone. Fronti che paiono opposti. Boncompagni, che in anni lontani inventò con Arbore alla radio "Alto Gradimento", ore intelligentemente sorridenti, dice molto bene di Francesco perché va in giro «con una macchinetta tipo R4» e poi – un lapsus – lo confonde con «Papa Giovanni» e conclude con voto generoso: «Io, e che non si sappia in giro, gli darei un bel 7+”. Grazie! Stesso giorno sul "Foglio" Camillo Langone pare non sopportare che il Papa abbia detto al direttore di "Civiltà Cattolica" «non sono mai stato di destra». Lui non si fida – «Chissà quali furono le vere parole del Santo Padre» – poi però applaude l'"Evangelii Gaudium", che secondo lui dice «doveri contro diritti, durata contro desideri, responsabilità contro emozioni»! Fin qui d'accordo, ma non sulla sua conclusione immediata: «Questa è purissima, divina destra»! La frase – sostiene Malpelo – pare davvero azzardata. "Destra" infatti è (anche) molte cose peggiori, alcune condivise con la "Sinistra": potere contro debolezze, ricchezza contro povertà, violenza contro pacificazione, differenze ingiuste e imposte con la forza, ecc. E forse qualche dubbio è venuto anche a Langone, che infatti conclude così: «Ma che non si sappia in giro, che resti un segreto tra noi!». Si sa che i segreti sono quelle cose che si dicono ad una persona per volta. Qui, in ambedue i casi, vanno a qualche migliaio di lettori tutti insieme. Da prendere ambedue con le molle. Che si sappia in giro: Francesco è «memorabile» per tante altre bellissime cose.
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