mercoledì 11 febbraio 2009
Ieri, titolone di "Repubblica" a tutta prima pagina: "Eluana, il calvario è finito". Radici cristiane: "Il calvario". Ma sul Calvario fu "sentenza" di morte, con Vittima e molti carnefici. C'è altro? Sì. "Liberazione" che titola a tutta copertina: "Libera"! Serve a capire anche il titolo del giornale" che i maligni dicono in fase "terminale", ma da quelle parti la nutrizione assistita è pretesa. "L'Unità", organo ormai del partito radicale, privo di uno ufficiale di carta, titola la prima tutta nera: "In pace". Pace come "la Quiete", ad Udine, pace come silenzio, ma seguono 16 pagine gridate, con editoriale dedicato in primo piano ai cattolici: "Lasciamoli strillare"! E così il commento che viene dalla Santa Sede " "Che il Signore li perdoni" " per "L'Unità" è "anatema". Sempre più alieni, da quelle parti. Ovviamente a p. 16 il loro ultimo strillo è del senatore Marino, sempre etichettato "cattolico", ma in servizio permanente, che anche qui cita serio «l'esempio di San Francesco»: «volevano prolungargli la vita, ma lui disse "lasciatemi stare"». Un falso: san Francesco non rifiutò le cure dei medici della corte papale, a Rieti, nelle ultime settimane di vita, e morente chiese di gustare ancora una volta i dolcetti di Jacopa de' Settesoli. E come sempre il Marino invoca «il diritto costituzionale a non doversi curare per forza». Ma la Costituzione, art. 32, dice " sì " che «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario», ma aggiunge subito: «se non per disposizione di legge». Dunque il Parlamento faccia presto la legge. Per Eluana è tardi, ma lì si vedrà la coerenza di tutti.
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