venerdì 18 luglio 2014
«A ciascuno il suo»: il motto de L'Osservatore Romano sottintende l'evangelico «date a Cesare... e a Dio», ma con un piccolo cambio di preposizione – "a" in "da" – può valere anche per i giornali. Dal Foglio ieri per esempio vari pezzi unici a pagina 2. «Dialogare stanca», ove apprendi come «dal vocabolario di Papa Francesco sia del tutto scomparso il "dialogo" tra laici e credenti tanto caro a Ratzinger». Pare assurdo: paginate recenti ovunque, e ieri proprio qui (p. 20) da «L'Enciclica del dialogo», libro a cura di padre Sapienza, il testo di monsignor Marcello Semeraro sul 50° di Ecclesiam suam di Paolo VI. Ancora, stesso giornale, stessa pagina: leggi «pentiti delle nozze in cerca di ostie» per indicare divorziati e risposati che chiedono l'Eucaristia. E ancora lì ecco «Il biografo di Wojtyla contro le balle sull'Ostpolitik (e contro Sodano)» per far sapere che sul sito Internet "First Things" (Prime Cose) Georg Weigel ha maltrattato a suo piacimento almeno un paio di pontificati (quelli di Giovanni XXIII e Paolo VI), e lì «la prima cosa» da fare è parso «catechizzare i rudi» lettori non sul passato, ma sul presente. S'è davvero inceppato qualcosa, dalle parti del Foglio? Forse, ma tutto si tiene e "da ciascuno il suo". Basta saperlo...
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