giovedì 19 marzo 2020
Oggi più che mai il giornale di attualità per bambini di Avvenire è un prezioso alleato per insegnanti, famiglie e ragazzi. Tanto più che in questo periodo di emergenza è gratis
Popotus, uno strumento prezioso (ora gratis)
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Quando ricomincerà la scuola? Di sicuro non il 3 aprile. Forse il 3 maggio? Neppure il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sa indicare una data precisa. L’epidemia di Covid-19 costringe adulti e bambini a stare in casa, anche se fuori c’è un bel sole, anche se le ore sono lunghe da passare. E non bastano le lezioni che gli insegnanti si ingegnano a condivide con gli studenti grazie alla tecnologia e a una buona dose di creatività. E la fantasia degli adulti fa miracoli nell’inventare sempre nuove attività da proporre ai pargoletti che scalpitano prigionieri di quattro mura. Ma non è inesauribile. Oggi più che mai Popotus, il giornale di attualità per bambini allegato ad Avvenire, può rivelarsi un valido alleato delle famiglie e una buona compagnia per i più piccoli. Non solo perché leggerlo fa passare più velocemente pomeriggi troppo noiosi ma anche – e soprattutto – perché aiuta a restare connessi con il mondo portando tra le pareti domestiche – e a misura di bambino – le informazioni di cui la crisi e la quarantena ci rendono avidi. Di più: rende evidente che la vita continua oltre e malgrado il coronavirus, che il futuro ci sta aspettando fuori dalla porta e che presto lo raggiungeremo. Perché tutto andrà bene.

Come fare per leggere gratis Popotus
Chiedi ad un adulto di cliccare su questo link, una volta fatto dovrà inserire una mail e scegliere una password, poi cliccare sulla casella del consenso. Da questo momento potrà accedere gratis all'edizione digitale di Avvenire e ai suoi allegati, fino al termine dell'emergenza che stiamo vivendo.
Una volta entrato nell'edizione di Avvenire, troverai una barra dalla quale scegliere l'edizione di Avvenire, delle pagine diocesane e quella di Popotus. E voilà, il gioco è fatto. Buona lettura.

Popotus, l’attualità a misura di bambino
Popotus è un inserto bisettimanale di Avvenire: esce il martedì e il giovedì allegato al giornale degli adulti e si rivolge a un pubblico tra gli 8 e gli 11 anni. Quando il primo numero arrivò in edicola – il 23 marzo 1996 – nessuno avrebbe scommesso che Popotus sarebbe sopravvissuto in un mercato affollato di fumetti e giornalini di intrattenimento foraggiati dall’industria dell’infanzia, popolato di gadget. Invece, 24 anni dopo – il compleanno cade proprio in questi giorni – siamo ancora qui, con un pubblico sempre più numeroso ed esigente. Ogni giorno affrontiamo la stessa sfida: tradurre la complessità del mondo a misura di bambino.

Notizie, notizie, notizie: a grande richiesta
È possibile raccontare ai bambini la questione dei rifugiati, l’esodo di massa di popoli in fuga dalla guerra, la persecuzione dei cristiani nel mondo, spiegare loro in cosa consiste la Finanziaria, oppure cos’è un referendum o come funzionano le elezioni?
Soprattutto: esistono bambini disposti a sciropparsi simili argomenti, tanto più affrontati da un giornale con una grafica spartana, rigorosamente in bianco e nero? Esistono, eccome.
E non sono marziani. Sono i bambini che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Bambini poliedrici, che si dedicano a molteplici interessi, guardano molta televisione ma sono anche buoni lettori, sanno maneggiare la tecnologia meglio dei loro genitori. Sono bambini disposti a leggere un giornale di attualità a patto di capirci qualcosa.

L’informazione è tradotta e servita
Questo è il vero problema dell'informazione e dei bambini: non che l’informazione scarseggi ma che, al contrario, sia troppa. I bambini sono continuamente bersagliati dalle notizie ma televisioni, giornali, internet usano un linguaggio che ai più piccoli risulta incomprensibile, un registro linguistico e logico che non li prende in considerazione, si disinteressa di loro. I bambini si sentono esclusi dall'informazione ma non ne sono immuni.
Chi, invece, sceglie di rivolgersi ai più piccoli sa di essere obbligato a un supplemento di attenzione, tanto nella scelta degli argomenti tanto nel linguaggio usato per proporli: se Popotus vuole farsi leggere non ha scelta, deve necessariamente essere chiaro, sintetico, incisivo. Chi scrive lo sa, come ha ben chiaro che si scrive per il lettore e non per se stessi: si può anche produrre un pezzo bellissimo, zeppo di parole erudite, fitto di pensieri profondi. Ma se, poi, si risulta incomprensibili al proprio pubblico si è fallito lo scopo primario della comunicazione e dell'informazione.

Dritti allo scopo, con qualche rinuncia
Chi scrive per Popotus sa di dover rinunciare a tutti quegli aspetti delle notizie che vengono considerati succosi dai giornali e dai telegiornali e di cui gli adulti hanno imparato a essere avidi. Sa di dover tralasciare gli aspetti più splatter e smaccatamente spettacoli della cronaca per riportare l'informazione dentro canoni di semplicità e pacatezza: rinunciare al sensazionalismo non significa deprivare il lettore ma, al contrario, consente di andare al cuore della notizia senza attenuarne la tragicità.

Serietà ma senza spocchia
I tempi sono sufficientemente difficili perché la cronaca offra temi seri in dosi massicce e a volte è dura trovare argomenti lievi. La sfida è proprio questa: cercare di dare spazio al positivo che non fa notizia, intrecciare la pesantezza della cronaca alla leggerezza nella scrittura. Ci piacciono le storie in cui la realtà supera la fantasia, ci piacciono tutti coloro che mettono passione in ciò che fanno, quelli che non si prendono troppo sul serio.

Né un laboratorio né un gioco
Molti ci chiedono perché non facciamo un giornale con i bambini in redazione, perché non ospitiamo gli interventi dei lettori: Popotus non è un laboratorio né un gioco. Il giornale resta una nostra responsabilità. Da professionisti e da adulti ci arroghiamo questo diritto. Sugli altri adulti, genitori e insegnanti, contiamo molto perché ci aiutino a crescere lettori e lettori di quotidiani.
Certamente leggere e leggere il giornale è impegnativo, non è come maneggiare un telecomando o il mouse: il libro e il giornale implicano un impegno pretendono che il lettore dedichi loro tempo e attenzione. La lettura è un procedimento lento, individuale e attivo, che produce riflessione anche grazie alle riletture che consente.

Lettori oggi, cittadini domani
E informarsi significa diventare consapevoli di ciò che ci circonda. Capire significa poter giudicare ed esercitare una capacità critica. Sperimentare le opinioni e le opinioni diverse aiuta a farsene di proprie. La lettura spinge le persone, grandi e piccoli a pensare seriamente e criticamente con la propria testa magari controcorrente, dà la speranza che si può trovare la forza morale ed etica non solo per sopravvivere ma per intervenire nella vita sociale e politica del paese.
Da giornale Popotus non sa fare altro: presentare fatti e invitare a pensare. Offrire opinioni e suscitarne altre. Allenare a pensare con la propria testa

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