venerdì 29 gennaio 2016
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​Vi sarà capitato di avere mal di pancia e che la mamma o il papà vi abbiano accompagnato dal medico di famiglia per farvi visitare. In casi più gravi, per un malore oppure in seguito a un incidente, la persona che sta male viene condotta con urgenza al pronto soccorso più vicino, quando serve a bordo di un’ambulanza. Se invece abbiamo bisogno di un semplice controllo (le analisi del sangue, una radiografia, una visita specialistica) ci rechiamo in un ambulatorio, in un ospedale o in qualche altra struttura attrezzata. In Italia è possibile ottenere tutto ciò senza pagare oppure pagando soltanto una parte della prestazione (il “ticket sanitario”), perché esiste un’organizzazione che si chiama Servizio sanitario nazionale. Attenzione, non significa che la sanità è gratis! Anzi, mantenere il Ssn costa molti soldi allo Stato e alle Regioni (che lo gestiscono sul territorio attraverso le Asl, Aziende sanitarie locali) e noi cittadini lo finanziamo attraverso le tasse che versiamo in base al nostro reddito, cioè a quanto guadagniamo con il nostro lavoro. In questo modo, anche chi è povero può ottenere le cure di cui ha bisogno. Possiamo quindi affermare che nel nostro Paese la sanità (così si chiama l’insieme delle strutture dedicate alla tutela della salute dei cittadini) è ispirata al principio della solidarietà. È la nostra Costituzione che lo prevede espressamente, all’articolo 32: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti». Gli indigenti sono, appunto, i poveri. Lo stesso articolo, poi, fissa altre due importanti regole. La prima è che nessuno può essere sottoposto a un trattamento contro la sua volontà, a meno che quel trattamento non sia previsto dalla legge come obbligatorio (per il bene del paziente stesso e di tutti, in quanto la sua malattia può essere pericolosa anche per altri). Ma la legge – ecco la seconda regola – «non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana». Insomma, la vita è un bene che i medici sono sempre tenuti a proteggere e garantire fin quando è possibile. Il Servizio sanitario nazionale dipende dal ministero della Salute ed esiste dal 1978, quando una legge ha stabilito per la prima volta i «livelli di prestazioni sanitarie che devono essere garantiti a tutti i cittadini». Ovviamente non è obbligatorio usufruire della sanità pubblica. Esistono anche cliniche e ambulatori privati che offrono cure a pagamento. Chi può permetterselo o ha una particolare urgenza può rivolgersi a loro, anche perché non sempre il Ssn assicura tempi rapidi per analisi e ricoveri in ospedale. Tuttavia, anche se non è perfetto ed è sicuramente da migliorare eliminando sprechi e inefficienze, il Servizio sanitario italiano resta una garanzia per tutti.
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