sabato 16 novembre 2019
Bergoglio sarà in Asia dal 19 al 26 novembre e raggiungerà due Paesi già visitati da san Giovanni Paolo II: nel 1981 il Giappone e la Thailandia nel 1984
Papa Francesco in Thailandia e Giappone per confermare il piccolo gregge
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Confermare nella fede e incoraggiare il “piccolo gregge” di fedeli, sostenere l’incontro e il dialogo con le altre religioni maggioritarie, promuovere la pace e la difesa della vita nella sua pienezza, ambiente compreso.

Sono queste le tre linee guide principali del 32° viaggio internazionale di papa Francesco che lo porterà la prossima settimana in Thailandia e poi in Giappone. Ieri la visita è stata illustrata ai giornalisti in un briefing del direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Papa Francesco, nel videomessaggio per la tappa di Bangkok - ce ne sarà uno anche per quella nipponica - ha confermato che incontrerà la comunità thai «per incoraggiarla nella fede», confidando di contribuire «a mettere in rilievo l’importanza del dialogo interreligioso, della comprensione reciproca e della cooperazione fraterna, specialmente nel servizio ai poveri, ai più bisognosi e nel servizio alla pace».

Il viaggio asiatico di papa Francesco si svolgerà dal 19 al 26 novembre e vedrà il Pontefice raggiungere due Paesi già visitati da san Giovanni Paolo II: nel 1981 il Giappone e la Thailandia nel 1984. Bruni ha sottolineato che papa Bergoglio si avvicina a questo viaggio con un sentimento di «stima» per questi popoli che stanno facendo «sforzi concreti per trovare un’armonia tra le loro popolazioni multietniche e multireligiose», con un senso di «profonda gratitudine» per i preparativi in vista del suo arrivo. E con una particolare «gioia». Quella di un sogno che diventa realtà. Ai tempi del Seminario infatti il giovane Jorge Mario aveva espresso il desiderio di essere inviato missionario in Giappone, ma i superiori decisero diversamente.

Il Pontefice pronuncerà una ventina di discorsi. Parlerà in spagnolo a avrà due interpreti d’eccezione: la missionaria salesiana Ana Rosa Sivori, che è sua cugina di secondo grado, e il gesuita argentino Renzo De Luca, suo ex allievo e ora provinciale in Giappone.

In Thailandia i cristiani sono circa 380mila, l’1% della popolazione, mentre i 536mila cattolici giapponesi rappresentano lo 0,4% degli abitanti. Con loro presiederà le messe a Bangkok (in inglese), e poi a Nagasaki e a Tokyo (in latino). In entrambi i Paesi i cattolici sono presenti dal XVI secolo, anche se hanno dovuto sopportare pesanti persecuzioni che sono terminate nel corso dell’Ottocento. Così, momenti importanti del viaggio saranno in Thailandia la visita del Santuario del Beato Nicolas Bunkred Kitbamrung, morto di tubercolosi nel 1944, dopo essere stato imprigionato durante i suoi tentativi di evangelizzazione del nord del Paese.

E in Giappone la tappa nella collina a Nagasaki dove furono uccisi nel 1597 San Paolo Miki e i suoi 25 compagni martiri.

La stragrande maggioranza parte dei thailandesi è di fede buddhista, mentre i giapponesi sono perlopiù buddhisti e scintoisti, anche se la società è fortemente secolarizzata. A Bangkok ci sarà l’incontro con il patriarca supremo dei buddisti. Papa Francesco poi saluterà alcuni leader religiosi anche nella breve ma intensa visita a Hiroshima, città “martire”, come Nagasaki, delle bombe atomiche sganciate nel 1945. Qui è atteso un forte appello per la pace e contro l’uso e il possesso delle armi nucleari.

Nel corso del viaggio non mancheranno ovviamente gli incontri con i vertici istituzionali dei due Paesi: il re Rama X e il premier Prayuth Chan-ocha a Bangkok; l’imperatore Naruhito e il primo ministro Shinzo Abe a Tokyo. Particolarmente atteso è l’incontro nella capitale nipponica con le vittime del “triplice disastro” di Fukushima nel 2011.

Bruni ha spiegato che faranno parte del seguito papale i vertici della Segreteria di Stato guidata dal cardinale Pietro Parolin, e altri due porporati: il prefetto di Propaganda Fide Fernando Filoni e il presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo inter-religioso, Miguel Angel Ayuso Guixot. Come di consueto ci sarà anche un dipendente vaticano: uno dei calligrafi della Segreteria di Stato. Rispondendo alle domande il "portavoce" ha informato che alla Messa di Tokyo la Conferenza episcopale ha invitato l’anziano Iwao Hakamada, 83 anni, quarantotto dei quali trascorsi in carcere con una condanna a morte, sospesa di recente. E ha precisato che durante il volo da Bangkok a Tokyo verranno inviati tre distinti telegrammi papali - a Cina, a Hong Kong e a Taiwan - che verranno tutte sorvolate dall’aereo papale.

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