lunedì 16 gennaio 2017
"Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce”. Poi Francesco ha ribadito la necessità di continuare ad annunciare Cristo, sottolineando: "Guai quando la Chiesa annuncia se stessa, perde la bussola
Adottare ogni misura per proteggere i minori migranti
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Cresce il numero di migranti minori non accompagnati che tentano di raggiungere l’Europa o altre terre, in cerca di un futuro migliore. Il Papa ne parla subito dopo l’Angelus ricordando le tante sofferenze che spesso questi devono patire:
“Questi nostri piccoli fratelli, specialmente se non accompagnati, sono esposti a tanti pericoli. E vi dico che ne sono tanti. È necessario adottare ogni possibile misura per garantire ai minori migranti la protezione e la difesa, come anche la loro integrazione”.

I migranti vivano serenamente nelle comunità
A piazza San Pietro, tra la folla, erano presenti anche molti esponenti di tante comunità etniche, in particolare cattoliche residenti a Roma. L’integrazione, il rispetto reciproco, il confronto tra culture sono aspetti fondamentali di tutte le società, fa capire il Papa:
“Cari amici, vi auguro di vivere serenamente nelle località che vi accolgono, rispettandone le leggi e le tradizioni e, al tempo stesso, custodendo i valori delle vostre culture di origine. L’incontro di varie culture è sempre un arricchimento per tutti!”


L'esempio di santa Francesca Saverio Cabrini
Il Papa ha quindi ringraziato l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Roma e quanti lavorano con i migranti per accoglierli e accompagnarli nelle loro difficoltà, e incoraggiato “a proseguire in questa opera, ricordando l’esempio di santa Francesca Saverio Cabrini, patrona dei migranti, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. Questa Suora coraggiosa – ha detto il Pontefice - dedicò la sua vita a portare l’amore di Cristo a quanti erano lontani dalla patria e dalla famiglia. La sua testimonianza ci aiuti a prenderci cura del fratello forestiero, nel quale è presente Gesù, spesso sofferente, rifiutato e umiliato”.


La Chiesa è chiamata ad annunciare Cristo
All’Angelus, Francesco ha ricordato le parole di Giovanni il Battista che annunciava Gesù, dicendo: “Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”. Una scena decisiva, che "non è un aneddoto", mette in luce il Papa:
“E’ decisiva per la nostra fede; ed è decisiva anche per la missione della Chiesa. La Chiesa, in ogni tempo, è chiamata a fare quello che fece Giovanni il Battista, indicare Gesù alla gente dicendo: «Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». Lui è l’unico Salvatore! Lui è il Signore, umile, in mezzo ai peccatori, ma è Lui, Lui: non è un altro, potente, che viene; no, no, è Lui!"


Guai quando la Chiesa annuncia se stessa
Per il Papa “queste sono le parole che noi sacerdoti ripetiamo ogni giorno, durante la Messa, quando presentiamo al popolo il pane e il vino diventati il Corpo e il Sangue di Cristo. Questo gesto liturgico rappresenta tutta la missione della Chiesa, la quale non annuncia sé stessa"


"Guai, guai quando la Chiesa annuncia se stessa; perde la bussola, non sa dove va! La Chiesa annuncia Cristo; non porta sé stessa, porta Cristo". Infatti, Francesco sottolinea che "è Lui e solo Lui che salva il suo popolo dal peccato, lo libera e lo guida alla terra della vita e della vera libertà".

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