lunedì 22 maggio 2017
Solo lo Spirito Santo ci insegna a dire: “Gesù è il Signore”. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta
Papa: in un cuore chiuso non può entrare lo Spirito Santo
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Solo lo Spirito Santo ci insegna a dire: “Gesù è il Signore”. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha sottolineato che dobbiamo aprire il cuore per ascoltare lo Spirito Santo e così poter dare testimonianza di Gesù Cristo. Il servizio di Alessandro Gisotti per Radio Vaticana

“State tranquilli, non vi lascerò orfani”, vi invierò un “avvocato”, lo Spirito Santo, per difendervi davanti al Padre. Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dal lungo discorso di Gesù ai suoi discepoli nell’Ultima Cena. In particolare, il Papa ha messo l’accento proprio sul Paraclito, lo Spirito Santo, che – ha osservato – ci accompagna e “ci dà la sicurezza di essere salvati da Gesù”.

Lo Spirito Santo, dono di Gesù, è il compagno di cammino della Chiesa
Solo lo Spirito Santo, ha ripreso, “ci insegna a dire: ‘Gesù è il Signore’”: “Senza lo Spirito, nessuno di noi è capace di dirlo, di sentirlo, di viverlo. Gesù, in altri passi di questo discorso lungo, ha detto di Lui: ‘Lui vi condurrà alla Verità piena’, ci accompagnerà verso la Verità piena. ‘Lui vi farà ricordare tutte le cose che io ho detto; vi insegnerà tutto’. Cioè, lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano, anche il compagno di cammino della Chiesa. E questo è il dono che Gesù ci dà”.

Aprire il cuore allo Spirito Santo, altrimenti non può entrare
Lo Spirito Santo, ha detto, è “un dono: il grande dono di Gesù”, “quello che non ci fa sbagliare”. Ma dove abita lo Spirito, si chiede il Papa? Nella Prima Lettura, tratta dagli Atti degli Apostoli, incontriamo la figura di Lidia, “commerciante di porpora”, una che “sapeva fare le cose” alla quale “il Signore le aprì il cuore per aderire alla Parola di Dio”: “Il Signore le aprì il cuore perché entrasse lo Spirito Santo e lei venisse fatta una discepola. E’ proprio nel cuore, dove noi portiamo lo Spirito Santo. La Chiesa lo chiama ‘il dolce ospite del cuore’: è qui. Ma in un cuore chiuso non può entrare. ‘Ah, e dove si comprano, le chiavi per aprire il cuore?’. No: è un dono anche quello. E’ un dono di Dio. ‘Signore, aprimi il cuore perché entri lo Spirito e mi faccia capire che Gesù è il Signore’”.
Questa, ha ribadito, è una preghiera che dobbiamo fare in questi giorni: “Signore, aprimi il cuore perché io possa capire quello che Tu ci hai insegnato. Perché io possa ricordare le Tue parole. Perché io possa seguire le Tue parole. Perché io arrivi alla verità piena”.

Chiediamoci se il nostro cuore è davvero aperto allo Spirito
Cuore aperto, dunque, “perché lo Spirito entri, e noi, ascoltare lo Spirito”. Io, ha proseguito, “farò due domande soltanto che si possono prendere da queste due Letture”: “Prima: io chiedo al Signore la grazia che il mio cuore sia aperto? Seconda domanda: io cerco di ascoltare lo Spirito Santo, le sue ispirazioni, le cose che Lui dice al mio cuore perché io vada avanti nella vita di cristiano, e possa testimoniare anche io che Gesù è il Signore? Pensate a queste due cose, oggi: il mio cuore è aperto, e io faccio lo sforzo di sentire lo Spirito Santo, cosa mi dice. E così andremo avanti nella vita cristiana e daremo anche noi testimonianza di Gesù Cristo”.

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