lunedì 22 maggio 2017
I cristiani sappiano amarsi, sull’esempio del Signore. E’ l’appello che il Papa ha lanciato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli
Invidie e divisioni non segnino volto Chiesa. E annuncia nuovi cardinali
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I cristiani sappiano amarsi, sull’esempio del Signore. E’ l’appello che il Papa ha lanciato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita del Regina Coeli. Francesco ha poi ricordato il sanguinoso conflitto in atto nella Repubblica Centrafricana, chiedendo che si fermi lo scontro armato. Il Papa ha poi annunciato che il prossimo 28 giugno nominerà cinque nuovi cardinali, provenienti da diverse parti del mondo. Francesca Sabatinelli per Radio Vaticana

“Non è mai facile, non è mai scontato”, neanche per i cristiani, saper amare, volere bene “sull’esempio del Signore e con la sua grazia”. Ma è questo amore il più grande comandamento del Vangelo. Papa Francesco al Regina Coeli della sesta Domenica di Pasqua, richiama all’ultima cena di Gesù con i suoi discepoli, quando promette loro che, dopo di lui, non resteranno “orfani”, perché riceveranno “un altro Paraclito”, “lo Spirito della verità”. Parole che trasmettono “la gioia di una nuova venuta di Cristo” per mezzo dello Spirito Santo: “Meditando queste parole di Gesù, noi oggi percepiamo con senso di fede di essere il popolo di Dio in comunione col Padre e con Gesù mediante lo Spirito Santo. In questo mistero di comunione, la Chiesa trova la fonte inesauribile della propria missione, che si realizza mediante l’amore”.

Invidie e divisioni lasciano il segno anche sul volto della Chiesa
E’ l’amore che ci fa conoscere Gesù, e “l’amore a Dio e al prossimo è il più grande comandamento del Vangelo” – dice Francesco – e “il Signore ci chiama a corrispondere generosamente alla chiamata evangelica all’amore, ponendo Dio al centro della nostra vita e dedicandoci al servizio dei fratelli, specialmente i più bisognosi di sostegno e di consolazione”.
“Se c’è un atteggiamento che non è mai facile, non è mai scontato anche per una comunità cristiana, è proprio quello di sapersi amare, di volersi bene sull’esempio del Signore e con la sua grazia. A volte i contrasti, l’orgoglio, le invidie, le divisioni lasciano il segno anche sul volto bello della Chiesa. Una comunità di cristiani dovrebbe vivere nella carità di Cristo, e invece è proprio lì che il maligno “ci mette lo zampino” e noi a volte ci lasciamo ingannare”.

Le vittime sono i più deboli che si allontanano anche da parrocchie e comunità
A fare le spese di questo atteggiamento – spiega il Papa – “sono le persone spiritualmente più deboli”, che si allontanano perché non si sentono “accolte, capite e amate”: “Quante persone si sono allontanate per esempio da qualche parrocchia o comunità per l’ambiente di chiacchiericcio, di gelosie, di invidie, che hanno trovato lì.” Anche per un cristiano – prosegue Francesco - saper amare non è mai un dato acquisito una volta per tutte: “Ma sentite questo eh! Ogni giorno si deve imparare l’arte di amare, ogni giorni si deve seguire con pazienza la scuola di Cristo, ogni giorni si deve perdonare e guardare Gesù, e questo con l’aiuto di questo avvocato di questo consolatore che Gesù ci ha inviato che è lo Spirito Santo”.

L'appello per il Centrafrica: tacciano le armi prevalga il dialogo
Subito dopo il Regina Coeli, Francesco ha rivolto un accorato appello per la Repubblica Centrafricana, nazione cara al Papa da lui visitata nel 2015. Il Paese è sconvolto da scontri armati che – sono le parole del Papa – “hanno provocato numerose vittime e sfollati, e minacciano il processo di pace”.
Sono vicino alla popolazione e ai vescovi e tutti coloro che si prodigano per il bene della gente e per la pacifica convivenza. Prego per i defunti e i feriti e rinnovo il mio appello: tacciano le armi e prevalga la buona volontà di dialogare per dare al Paese pace e sviluppo.

I cattolici cinesi contribuiscano alla comunione e all'armonia della società
Francesco ha poi invitato i fedeli a unirsi spiritualmente, il prossimo 24 maggio, ai cattolici in Cina, “nella ricorrenza della Beata Vergine Maria ‘Aiuto dei Cristiani’, venerata nel santuario di Sheshan a Shanghai”: "Ai cattolici cinesi dico: alziamo lo sguardo a Maria nostra Madre, perché ci aiuti a discernere la volontà di Dio circa il cammino concreto della Chiesa in Cina e ci sostenga nell’accogliere con generosità il suo progetto d’amore. Maria ci incoraggia ad offrire il nostro personale contributo per la comunione tra i credenti e per l’armonia dell’intera società. Non dimentichiamo di testimoniare la fede con la preghiera e con l’amore, mantenendoci aperti all’incontro e al dialogo, sempre".

Il 28 maggio il Concistoro per la nomina di cinque cardinali
Francesco al termine del Regina Coeli ha annunciato un concistoro il prossimo 28 giugno per la nomina di cinque cardinali:
“La loro provenienza da diverse parti del mondo manifesta la cattolicità della Chiesa diffusa in tutta la terra e l'assegnazione di un titolo o una diaconia nell’urbe esprime l’appartenenza dei cardinali alla diocesi di Roma che, secondo la nota espressione di Sant’Ignazio, ‘presiede alla carità di tutte le Chiese’”.

I nuovi porporati, che provengono da Mali, Spagna, Svezia, Laos e San Salvador, concelebreranno la Santa Messa con il Papa il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.
I cardinali sono:
Mons. Jean Zerbo, arcivescovo di Bamako, nel Mali.
Mons. Juan José Omella, arcivescovo di Barcellona, Spagna.
Mons. Anders Arborelius, vescovo di Stoccolma, Svezia.
Mons. Luis Marie-Ling Mangkhanekhoun, vescovo titolare di Acque Nuove di Proconsolare, vicario apostolico di Paksé, nel Laos.
Mons. Gregorio Rosa Chávez, vescovo titolare di Mulli, ausiliare dell’arcidiocesi di San Salvador, a El Savador.

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