lunedì 25 giugno 2018
L'incontro, a porte chiuse, è avvenuto domenica sera. È durato due ore ed erano presenti circa 200 ospiti
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Con un'iniziativa a sorpresa, papa Francesco ha visitato domenica sera i disabili gravi ospiti del progetto "Durante e dopo di noi. Casa OSA" della Cooperativa Osa, presso il Casale 4.5 sulla via Ardeatina 1696 a Roma. Accolto tra gli applausi e l'emozione dei circa 200 ospiti, il Papa a ognuno ha stretto la mano e con ciascuno ha brevemente dialogato.

Si è trattato di un incontro a porte chiuse, descritto in un comunicato dalla Cooperativa OSA (Operatori Sanitari Associati) e di cui la sala stampa vaticana ha dato notizia solo dopo che era avvenuto.

Durante l'incontro, che è durato circa due ore, al Papa è stato illustrato il progetto di vita e autonomia "Durante e dopo di noi. Casa OSA" per le persone con disabilità grave. A fare gli onori di casa sono stati Luca Milanese, che ha dedicato il suo libro di poesie Rime a sorpresa proprio a papa Francesco, e Giuseppe Milanese, presidente della Cooperativa OSA, che ha illustrato il progetto di housing solidale, pensato per assicurare agli assistiti della Cooperativa OSA e alle loro famiglie un luogo in cui costruire un progetto di vita e di assistenza, anche quando sarebbero destinati a rimanere soli.

«Abbiamo a cuore, da sempre, la felicità e il benessere dei nostri assistiti, oggi quasi 50.000 in tutta Italia - ha spiegato il presidente Milanese - Per i nostri ragazzi, alcuni di loro sono qui davanti a Lei - ha detto rivolto al Pontefice -, ci impegniamo ogni giorno affinché possano vivere una vita migliore, costruendo una propria autonomia, sostenuti dai loro cari e dagli operatori. Casa OSA è un progetto di vita che stimola le emozioni, le attitudini, le relazioni e i desideri degli assistiti e che sostiene le famiglie il cui unico desiderio è quello di garantire un futuro dignitoso ai propri figli anche quando loro non ci saranno più».

Papa Francesco che ha ringraziato per questa «giornata in famiglia», per questa «giornata di festa» incoraggiando tutti a «credere nei sogni e nella bellezza della vita in comunione con il Signore».

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