sabato 5 maggio 2018
Nella periferia est di Roma il Pontefice impartirà la cresima a una bimba malata. Ad accoglierlo i cardinali Tagle e Chavez. Tv2000 trasmette la diretta
Papa Francesco visita la parrocchia di Santa Maria dell'Orazione, a Setteville di Guidonia, Roma, il 16 marzo 2014 (Ansa)

Papa Francesco visita la parrocchia di Santa Maria dell'Orazione, a Setteville di Guidonia, Roma, il 16 marzo 2014 (Ansa)

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Due i momenti cruciali della visita che papa Francesco farà domenica 6 maggio nella parrocchia Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi, periferia est di Roma: la benedizione della «Casa della gioia» per ragazzi disabili e la Cresima impartita ad una bambina affetta da malattia mitocondriale e a sua madre. Il progetto della casa famiglia, struttura nel solco del "Dopo di noi", sostenuto e condiviso dal Vicariato di Roma, era stato presentato al Pontefice a settembre, in occasione di una Messa celebrata a Santa Marta.

Il parroco, don Maurizio Mirilli, lo invitò a benedirla e il Pontefice gli disse di stabilire la data con il vicario generale decidendo poi di contattare lui stesso l’arcivescovo Angelo De Donatis chiedendogli di organizzare la visita. Oggi, al suo arrivo a largo Agosta, Bergoglio sarà accolto dall’arcivescovo vicario, dal cardinale titolare José Gregorio Rosa Chàvez, dal parroco, dal vice parroco don Vasile Alexandru Muresan, dai collaboratori parrocchiali don Dieudonné Kambale Kasika, don Juan Pablo Castillo e don Mauro Riccardi. Con loro ci sarà anche l’arcivescovo di Manila e presidente di Caritas Internationalis, il cardinale Luis Antonio Tagle, inconsapevole artefice della nascita della «Casa della gioia».

Genitori in età avanzata avevano espresso a don Maurizio la loro grande preoccupazione sul futuro dei figli disabili. «Mi avevano chiesto aiuto per l’assistenza dei ragazzi quando loro non ci sarebbero stati più – racconta il sacerdote – ma io, oltre che pregare per loro non sapevo come intervenire concretamente». In quelle settimane il parroco partecipò agli esercizi spirituali guidati dal cardinale Tagle e una delle meditazioni riguardava il brano del Vangelo di Luca in cui si racconta del paralitico desideroso di raggiungere Gesù e calato dal tetto su un "lettuccio" grazie alla fede e all'amore dei suoi amici. Il porporato spiegò che oltre a spalancare le porte delle chiese come invita a fare papa Francesco, il Vangelo sprona a scoperchiare i tetti per accogliere chi ha bisogno di Cristo.

«Quella Parola mi folgorò e capii cosa dovevo fare» afferma don Maurizio. Nel sottotetto della chiesa erano state ricavate delle stanze inizialmente usate per il catechismo e poi adibite a magazzino. Qui è nata la "Casa della Gioia" dove vivranno stabilmente sette disabili del quartiere accuditi da due religiose della Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori e una laica. «Quando mi hanno proposto di iniziare questa nuova missione l’ho accolta con tanta gioia – racconta suor Fortunee –. Il Signore mi dà la possibilità di aiutare chi ha bisogno soprattutto gli ultimi che la società sempre più spesso esclude. Nel carisma del nostro fondatore, san Filippo Smaldone, c’è questa attenzione particolare verso i più bisognosi».

"Casa della gioia" sarà gestita dall'associazione "Figli della gioia" sentimento che dovrà emergere dalla struttura la quale «mostrerà la gioia dello "scartagonismo" che si sperimenta nel collaborare con Dio per rendere protagonisti e pienamente integrati coloro che la società scarta. In chiesa avremo l’Eucaristia celebrata, nella casa l’Eucaristia vissuta» ha concluso il sacerdote. Difficile descrivere lo stato d’animo delle famiglie dei ragazzi disabili. Per Maria, mamma di Marta, una ragazza down di 32 anni, si realizza un sogno. «Io e mio marito possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo. Siamo più tranquilli e sicuri perché Marta avrà una nuova famiglia che se ne prenderà cura quando noi non ci saremo più».

Realtà ricca di iniziative di carità

Nella parrocchia Santissimo Sacramento sono presenti numerosi gruppi tra i quali la scuola di preghiera per i bambini dai cinque ai sette anni, il gruppo giovani composto da universitari, il gruppo culturale che propone incontri, concerti e conferenze di ispirazione cristiana, il gruppo delle famiglie e quelli del Vangelo che settimanalmente si riuniscono nelle abitazioni private. Molti avranno la possibilità di incontrare da vicino papa Francesco il quale, nel campetto parrocchiale, sarà accolto dagli oltre trecentocinquanta ragazzi del catechismo, del post Cresima, dell’oratorio e dei corsi di calcio e pallavolo. Bergoglio risponderà a quattro domande poste da un genitore e da un adolescente che svolgono servizio in oratorio, da un giovane universitario e da un bambino. Successivamente nel salone incontrerà gli anziani del centro "San Giuseppe" e gli ammalati.

Fulcro della pastorale parrocchiale è la carità e i responsabili delle varie realtà presenteranno brevemente al Pontefice le attività del servizio notturno per i senza dimora, dei progetti "Quartieri solidali", "Condomini solidali", della Caritas e del centro di ascolto. Quest’ultime sostengono tante famiglie «ma non solo attraverso aiuti materiali come la distribuzione dei pacchi viveri o il pagamento delle utenze – ha sottolineato Anna, la coordinatrice –. Svolgiamo un’azione di orientamento nelle situazioni problematiche in cui versano le famiglie. Il nostro intento è rimotivarle e farle sentire portatrici di risorse anche nei momenti difficili».
Il progetto "Quartieri Solidali" è invece portato avanti da una ventina di volontari, molti giovanissimi, impegnati quotidianamente nell'assistenza domiciliare a sedici anziani soli del quartiere. La responsabile Marisa tra le tante persone aiutate ricorda in modo particolare due donne sole, la mamma ultraottantenne e la figlia disabile. «Nonostante l’età avanzata della prima e i gravi problemi di salute della ragazza – ha raccontato – era commovente vedere come riuscissero a sostenersi e ad aiutarsi a vicenda». Prima di celebrare la Messa il Papa confesserà tre mamme.

Da oltre un anno la parrocchia porta avanti una campagna di sensibilizzazione contro la ludopatia dal titolo «Non giocarti la vita. No slot machine» partita dopo l’ennesima richiesta di aiuto da parte di familiari di uomini e donne irretiti da questa piaga dilagante che ha provocato gravissime conseguenze nelle famiglie del quartiere dove ci sono dieci sale di slot machine nel raggio di pochi chilometri.
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