lunedì 23 aprile 2018
Papa Francesco: onomastico “insieme ai più bisognosi e ai senzatetto di Roma”. L’Elemosineria apostolica distribuisce 3.000 gelati
Una mensa Caritas di Roma annuncia l'omaggio del Papa per il suo onomastico (Ansa)

Una mensa Caritas di Roma annuncia l'omaggio del Papa per il suo onomastico (Ansa)

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Oggi 23 aprile nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Giorgio, papa Francesco "desidera festeggiare il suo onomastico insieme ai più bisognosi e ai senzatetto di Roma: pertanto l'Elemosineria Apostolica distribuirà 3.000 gelati alle persone che vengono quotidianamente accolte nelle mense, nei dormitori e nelle strutture della Capitale, gestite in gran parte dalla Caritas".

Lo rende noto l'Elemosineria Apostolica vaticana.

I gelati sono arrivati nelle mense della Capitale dove mangiano i più bisognosi ma anche fuori città, fino al centro immigrati a Castelnuovo di Porto: dalle mense della Caritas a quelle del Centro Astalli, dai punti di incontro della Comunità di Sant'Egidio fino ai centri per migranti. "Si tratta di piccoli gesti - spiegano all'Elemosineria - ma che i poveri accolgono sempre con grande gioia perché sanno che vengono dal cuore, si sentono pensati dal Papa e ricambiano con un sorriso, un semplice grazie o una preghiera". Presso le docce sotto il Colonnato di San Pietro, i gelati sono stati già distribuiti in mattinata.

Oggi sono arrivati a papa Francesco auguri da tutto il mondo ma per il pontefice quella di oggi è stata una normale giornata di lavoro, a partire dalla riunione del cosiddetto 'C9', il Consiglio dei cardinali che periodicamente si riunisce con lui per mettere a punto i passi da compiere per la riforma della curia.

Intanto nelle mense venivano distribuiti i gelati. I sorbetti del Papa sono arrivati anche, grazie al coinvolgimento di Auxilium, in tutti i centri di accoglienza per migranti che gestisce la cooperativa in Italia ad iniziare da Castelnuovo di Porto dove ci sono oltre 700 persone provenienti da 30 Paesi diversi e dove il Papa celebrò la Santa Messa in Coena Domini nel 2016. Inoltre il gelato è stato distribuito a tutti i bambini che vivono nelle case-famiglia e ai pazienti psichiatrici ospiti delle strutture Auxilium in tutta Italia. "È stato un gesto di attenzione che ha commosso tantissime persone", racconta Angelo Chiorazzo, fondatore di Auxilium. E spiega: "Sapere che il Papa ha avuto un pensiero per te, quando la società vorrebbe dimenticarti, per chi è in difficoltà è una cosa importante, che dà fiducia e felicità. Il fatto che il Papa ci abbia ancora una volta coinvolto in un suo gesto di carità, ci riempie di gioia e ci responsabilizza ancora di più nel nostro lavoro al servizio dei più fragili".

La Comunità di Sant'Egidio ha invece reso noto che centinaia di gelati saranno distribuiti ai poveri amici della Comunità in diversi luoghi: al termine della preghiera per la pace con i senza dimora, che si tiene nella chiesa di San Calisto a Trastevere, seguita da una cena comune. Potranno gustare il "gelato del Papa" anche i migranti e i rom che vengono al centro Genti di Pace in via di San Gallicano per ricevere assistenza, aiuto legale, cure mediche e anche i malati ospiti della casa "San Francesco di Assisi". Già domenica 150 immigrati anziani, soprattutto dalle Filippine, hanno concluso il pranzo nella mensa di Via Dandolo con il dessert offerto da Papa Francesco.

23 aprile: il santo del giorno è Giorgio. Lottò con il drago, icona del peccato

Il "drago" è l'icona di tutto quello che ci annienta, che ci rende schiavi e che ci allontana dal cielo. E san Giorgio è il testimone della forza del Vangelo, l'unica in grado di renderci davvero liberi, l'unica che spezza le catene sotto il cui peso rimaniamo schiacciati. La biografia di questo santo si perde in una tradizione arricchita da particolari leggendari, che però comunicano tutta la ricchezza spirituale e teologica della sua eredità. A lui si sono ispirati interi popoli, nazioni ma anche movimenti e associazioni. Sarebbe stato un militare di rango elevato, molto vicino all'imperatore Diocleziano, al quale, però, si oppose dopo l'emanazione dell'editto di persecuzione contro i cristiani. Il suo coraggio gli costò la vita: Giorgio venne martirizzato il 23 aprile dell'anno 303.

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