mercoledì 5 marzo 2014
Cari brasiliani, memore del vostro grande cuore e della calorosa accoglienza con cui mi avete ricevuto a braccia aperte in occasione della mia visita lo scorso luglio, vi chiedo adesso il permesso di accompagnarvi nel cammino quaresimale, che avrà inizio il 5 marzo, parlandovi della Campanha da Fraternidade che vi ricorda la vittoria della Pasqua: "Cristo ci ha liberato perché restassimo liberi"
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Cari brasiliani, memore del vostro grande cuore e della calorosa accoglienza con cui mi avete ricevuto a braccia aperte in occasione della mia visita lo scorso luglio, vi chiedo adesso il permesso di accompagnarvi nel cammino quaresimale, che avrà inizio il 5 marzo, parlandovi della Campanha da Fraternidade (Campagna di Fraternità) che vi ricorda la vittoria della Pasqua: "Cristo ci ha liberato perché restassimo liberi" (Gal 5,1). Con la sua Passione, Morte e Risurrezione, Gesù Cristo ha liberato l’umanità dalla morte e del peccato. Durante i prossimi quaranta giorni cercheremo di essere più coscienti della misericordia infinita che Dio ci ha donato e che ci ha chiesto di donare agli altri, soprattutto ai più bisognosi: "Sei libero! Vai e aiuta ad essere liberi anche i tuoi fratelli!". In questo senso, volendo mobilitare i cristiani e le persone di buona volontà della società brasiliana contro una piaga sociale come quella della tratta degli esseri umani, i nostri fratelli vescovi brasiliani vi propongono quest’anno il tema "Fraternità e tratta degli esseri umani". Non è possibile rimanere indifferenti quando si viene a sapere che esistono degli esseri umani comprati e venduti come merci! Pensiamo alle adozioni di bambini destinati all’espianto di organi, alle donne ingannate e obbligate a prostituirsi, ai lavoratori sfruttati, senza diritti, né voce, ecc. E’ questa la tratta degli esseri umani. "A questo punto c’è bisogno di un profondo esame di coscienza: quante volte infatti tolleriamo che un essere umano venga considerato come un oggetto, esposto per vendere un prodotto o per soddisfare desideri immorali? La persona umana non si dovrebbe mai vendere e comprare come una merce. Chi la usa e la sfrutta, anche indirettamente, si rende complice di questa sopraffazione". (Discorso ai Nuovi Ambasciatori, 12 XII 2013). Se, poi, passiamo al livello familiare ed entriamo in una casa, quante volte anche lì regna la prepotenza! Genitori che schiavizzano i figli, figli che schiavizzano i genitori; sposi che, dimentichi della loro chiamata per questo dono, si sfruttano come se fossero dei prodotti da consumare, dei prodotti usa e getta; anziani senza un posto nella società e bambini e adolescenti senza voce. Quanti attacchi ai valori basilari del tessuto familiare e della stessa convivenza sociale! Si, c’è bisogno di un profondo esame di coscienza. Come si può annunciare la gioia della Pasqua, senza essere solidali verso coloro che in questa terra vedono negata la propria libertà? Cari brasiliani, siatene certi: se io offendo la dignità umana altrui è perché prima ho svenduto la mia. E perché l’ho fatto? Per avere potere, fama, beni materiali… E tutto ciò – e stupitevi! – in cambio della mia dignità di figlio e figlia di Dio, salvata a prezzo del sangue di Cristo sulla Croce e garantita dallo Spirito Santo che grida dentro di noi: "Abbà, Padre!". (cfr Gal 4,6). La dignità umana è uguale per tutti gli esseri umani: quando calpesto quella dell’altro, calpesto anche la mia. E’ la libertà per la quale Cristo ci ha liberati! L’anno scorso quando sono stato insieme a voi, ho affermato che il popolo brasiliano dava una lezione di solidarietà; sicuro di ciò, auspico che i cristiani e le persone di buona volontà possano impegnarsi perché mai più un uomo o una donna, giovani o bambini, siano vittime della tratta degli esseri umani. E la base più efficace per ristabilire la dignità umana è annunciare il Vangelo di Cristo nella campagna e nelle città, perché Gesù vuole spargere la vita in abbondanza ovunque. (cfr Evangelii gaudium, 75). Con questi auspici, invoco la protezione dell’Altissimo su tutti i brasiliani perché la vita nuova in Cristo vi raggiunga, nella più perfetta libertà di figli di Dio (cfr Rm 8,21), suscitando in ogni cuore sentimenti di tenerezza e compassione per i nostri fratelli e sorelle bisognosi di essere liberati, mentre vi invio una beneaugurante Benedizione Apostolica. Vaticano, 25 febbraio 2014.© Copyright 2014 - Libreria Editrice Vaticana
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