lunedì 17 febbraio 2025
L'ultimo bollettino dall'ospedale, dove Francesco si trova da venerdì, conferma una situazione stazionaria. Ieri domenica tra preghiera e riposo. Nell'Angelus: «Grazie a tutti per la vicinanza»
L'esterno del Policlinico Gemelli dove, da venerdì scorso, 14 febbraio, papa Francesco si trova ricoverato per una bronchite

L'esterno del Policlinico Gemelli dove, da venerdì scorso, 14 febbraio, papa Francesco si trova ricoverato per una bronchite - Ansa

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È il quarto giorno di ricovero per il Papa, che da venerdì si trova al Policlinico Gemelli a causa del peggioramento della bronchite di cui è affetto da una decina di giorni. In attesa di aggiornamenti di giornata, resta valida la situazione descritta dall'ultimo bollettino medico di ieri sera. Papa Francesco, ha fatto sapere la Sala Stampa vaticana ieri sera facendo una sintesi della giornata domenicale, «ha riposato bene durante la notte. Le condizioni cliniche sono stazionarie e prosegue l'iter diagnostico terapeutico prescritto dallo staff medico».

«Questa mattina - si legge ancora nel comunicato inviato ieri sera, domenica 16 febbraio, ai giornalisti dalla Sala Stampa della Santa Sede - ha ricevuto l’Eucarestia e ha seguito la Messa in televisione. Il pomeriggio ha alternato la lettura al riposo». Nessun riferimento, invece, a stati febbrili, che erano stati riportati venerdì nel primo bollettino e che erano stati esclusi nel secondo rapporto, diffuso sabato sera.

Intanto ieri Francesco si è fatto in qualche modo sentire attraverso il testo dell'Angelus e un post sui suoi profili social ufficiali: «Vi ringrazio per l’affetto, la preghiera e la vicinanza con cui mi state accompagnando in questi giorni - si legge nel testo della consueta meditazione domenicale -, così come vorrei ringraziare i medici e gli operatori sanitari di questo Ospedale per la loro premura: svolgono un lavoro prezioso e tanto faticoso, sosteniamoli con la preghiera!».

Il testo dell'Angelus, che il Papa non ha potuto tenere, è stato diffuso al termine della Messa in occasione del Giubileo degli artisti e del mondo della cultura, presieduta nella basilica di San Pietro dal cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l'educazione.

La statua di Giovanni Paolo II all'esterno del Gemelli a Roma. Molte persone hanno depositato fiori e lumini per manifestare vicinanza a papa Francesco

La statua di Giovanni Paolo II all'esterno del Gemelli a Roma. Molte persone hanno depositato fiori e lumini per manifestare vicinanza a papa Francesco - Reuters

Confermando il buon decorso della degenza, ieri in mattinata la Sala Stampa della Santa Sede, in un colloquio con i giornalisti, aveva già fatto sapere, che «papa Francesco ha trascorso una notte tranquilla, ha dormito bene, ha regolarmente fatto colazione e ha letto alcuni quotidiani come fa abitualmente». Anche la terapia prosegue, ha sottolineato il direttore della Sala Stampa, Matteo Bruni.

«Desidero salutare tutti gli artisti che hanno partecipato: avrei voluto essere in mezzo a voi ma, come sapete, mi trovo qui al Policlinico Gemelli perché ho ancora bisogno di un po' di cure per la mia bronchite - scrive il Papa nel testo dell'Angelus -. Rivolgo il mio saluto a tutti i pellegrini presenti oggi a Roma, in particolare ai fedeli della diocesi di Parma, che sono venuti in Pellegrinaggio diocesano, guidati dal loro vescovo».

Infine la consueta preghiera per la pace: «Invito tutti a continuare a pregare per la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele e in tutto il Medio Oriente, in Myanmar, nel Kivu e in Sudan».

Mentre il Papa prosegue la sua degenza, quindi, tutto il mondo è in preghiera preghiere per la sua salute. La statua di Giovanni Paolo II che si trova davanti al Gemelli è stata decorata da molti fiori e lumini dei fedeli arrivati sotto alle finestre della camera del Papa al decimo piano del Policlinico. Ieri mattina alcuni fedeli si sono ritrovati in questo spazio nella speranza che, nonostante l'annuncio ufficiale, il Papa potesse affacciarsi ugualmente per l'Angelus dalla sua stanza, come era già successo in altre occasioni simili.


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