lunedì 13 agosto 2018
Francesco ai giovani: "Non sentitevi a posto quando non fate il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto". "Bisogna perdonare e pregare per i nemici"
Papa: dobbiamo dire no a una cultura della morte e al disprezzo dell'altro
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"Oggi vi esorto ad essere protagonisti nel bene! Non sentitevi a posto quando non fate il male; ognuno è colpevole del bene che poteva fare e non ha fatto". Dal sagrato di Piazza San Pietro e davanti ai 70mila giovani arrivati a Roma per incontrarlo, il Papa ha lanciato il suo invito e la sua speranza perché proprio da loro nasca un mondo capace di "aderire al bene": "Non basta non odiare, bisogna perdonare; non basta non avere rancore, bisogna pregare per i nemici; non basta non essere causa di divisione, bisogna portare pace dove non c'è".

IL TESTO DELL'ANGELUS

"È necessario intervenire dove il male si diffonde; perché il male si diffonde dove mancano cristiani audaci che si oppongono con il bene", "camminando nella carità", secondo il monito di San Paolo.

Il mandato del Papa fa appello al coraggio nonostante i timori, al sogno nonostante le tentazioni di una vita più comoda perché Francesco ha fiducia nella forza di questi ragazzi "per natura" "dinamici, appassionati e coraggiosi", arrivati a piedi da lontano e nell'intercessione della Beata Vergine Maria: “Più in concreto – ha spiegato Francesco – significa dire no a una cultura della morte, che si manifesta nella fuga dal reale verso una felicità falsa che si esprime nella menzogna, nella truffa, nell’ingiustizia, nel disprezzo dell’altro”.
“La vita nuova che ci è stata data nel Battesimo, e che ha lo Spirito come sorgente, respinge una condotta dominata da sentimenti di divisione e di discordia”, ha ammonito il Papa: “Per questo l’Apostolo Paolo esorta a togliere dal proprio cuore ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenza con ogni sorta di malignità. Questi sei elementi o vizi che turbano la gioia dello Spirito avvelenano il cuore e conducono ad imprecazioni contro Dio e contro il prossimo”.
"Cari giovani, in questi giorni avete camminato molto! Perciò siete allenati e posso dirvi: camminate nella carità! Camminate nell'amore e camminiamo insieme verso il prossimo Sinodo dei Vescovi".

Nel dopo Angelus, il saluto del Papa e il ringraziamento ai sacerdoti e alle suore per il lavoro quotidiano con i giovani. Personale gratitudine espressa anche alla Conferenza Episcopale Italiana, al cardinale Bassetti promotore dell'incontro e, riprendendo poi le fila del discorso con i giovani, ha così concluso: "Facendo ritorno nella vostre comunità, testimoniate ai vostri coetanei, e a quanti incontrerete, la gioia della fraternità e della comunione che avete sperimentato in queste giornate di pellegrinaggio e di preghiera. A tutti auguro un buon rientro a casa".

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