lunedì 1 luglio 2019
La preghiera e la vicinanza del Papa vanno alle categorie più deboli e anche a chi deve lavorare in condizioni proibitive, invocando verso di loro una particolare cura e attenzione
L'Angelus del 30 giugno 2019 Ansa

L'Angelus del 30 giugno 2019 Ansa

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Davanti a una Piazza San Pietro assolata, con temperature che da giorni sfiorano i 40 gradi, il Papa durante l'Angelus domenicale ha dedicato un pensiero a quanti soffrono più di altri le temperature roventi di questo inizio di estate. "In quest'ultimo giorno di giugno - dice papa Francesco - auguro a tutti i lavoratori di poter avere durante l'estate un periodo di riposo, che possa giovare a loro e alle loro famiglie. Prego per quanti in questi giorni hanno patito maggiormente le conseguenze del caldo: malati, anziani, persone che devono lavorare all'aperto, nei cantieri... Che nessuno sia abbandonato o sfruttato".

La Chiesa sia sempre aperta e vicina ai bisognosi, torna ad ammonire il pontefice che ricorda come Gesù abbia "indicato a noi, suoi discepoli, che la nostra missione nel mondo non può essere statica, ma è itinerante".

"La Chiesa per sua natura è in movimento - spiega - non se ne sta sedentaria e tranquilla nel proprio recinto. È aperta ai più vasti orizzonti, inviata a portare il Vangelo per le strade e raggiungere le periferie umane ed esistenziali".

Il Papa torna sulla 'missione' del buon cristiano che, chiarisce, non può scegliere Gesù per 'fare carriera'. Diventarne discepolo è "una scelta libera e consapevole, fatta per amore, per ricambiare la grazia in estimabile di Dio, e non un modo per promuovere sé stessi. Non per fare carriera - dice il pontefice - non per sentirsi importanti o per acquisire un posto di prestigio".

"Gesù ci vuole appassionati di Lui e del Vangelo - prosegue -. Una passione del cuore che si traduce in gesti concreti di prossimità, di vicinanza ai fratelli più bisognosi di accoglienza e di cura. Proprio come Lui stesso ha vissuto".

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