lunedì 12 agosto 2019
Il richiamo di Francesco nel 70° anniversario delle Convenzioni di Ginevra. «La fede vera apre il cuore al prossimo e sprona verso la comunione concreta con i fratelli soprattutto chi è nel bisogno»
Il Papa: «Tutti rispettino i limiti del diritto umanitario internazionale»
COMMENTA E CONDIVIDI

Un nuovo richiamo contro le guerre che sono solo "una sconfitta" per l'umanità. E un appello ai cristiani perché sappiano vivere una "vera fede" che si concretizza solo nell'aiuto dell'altro, specialmente se è in difficoltà.

L'ANGELUS

"Nessuno può ritirarsi intimisticamente nella certezza della propria salvezza, disinteressandosi degli altri. È una fantasia credere che uno possa illuminarsi dentro: la fede vera apre il cuore al prossimo e sprona verso la comunione concreta con i fratelli, soprattutto con coloro che si trovano nel bisogno", ha riflettuto il Papa in piazza san Pietro aggiungendo che compito del cristiano è quello di "costruire un mondo più giusto e fraterno". Ha indicato ancora che è necessario "vivere una fede autentica e matura", per "illuminare le tante notti della vita".

La fede non è però "qualcosa di statico", o che si limita alla professioni in pubblico, ma va tenuta "accesa" con "l'impegno costante" per "costruire un mondo più giusto e fraterno". "Il pensiero dell'incontro finale con il Padre, ricco di misericordia, ci riempie di speranza, e ci stimola all'impegno costante per la nostra santificazione e per costruire un mondo più giusto e fraterno".

LE PAROLE DEL PAPA ALL'ANGELUS

DOPO L'ANGELUS

Il Pontefice è poi tornato a esprimere tutta la sua condanna contro la violenza e i tanti conflitti che piagano il pianeta, quella terza mondiale 'a pezzi' che vede ogni giorno il nascere di nuovi focolai di tensione. "Non dimentichiamo che la guerra e il terrorismo sono sempre una grave perdita per l'intera umanità. Sono la grande sconfitta umana", ha sottolineato papa Bergoglio dopo l'Angelus.

Con l'occasione del 70° anniversario delle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, Francesco è tornato a parlare delle situazioni di guerra, tra le principali cause delle ondate migratorie recenti. Questi "importanti strumenti giuridici internazionali", sottolinea Bergoglio, "impongono limiti all'uso della forza e sono volti alla protezione di civili e prigionieri in tempo di guerra. Possa questa ricorrenza rendere gli Stati sempre più consapevoli della necessità imprescindibile di tutelare la vita e la dignità delle vittime dei conflitti armati. Tutti sono tenuti a osservare i limiti imposti dal diritto internazionale umanitario, proteggendo le popolazioni inermi e le strutture civili, specialmente ospedali, scuole, luoghi di culto, campi profughi". Insomma, nessuno può voltarsi dall'altra parte e pensare che non lo riguardi.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: