lunedì 12 gennaio 2015
​Possiamo riconoscere Gesù nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile.
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Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Oggi celebriamo la festa del Battesimo del Signore, che conclude il tempo di Natale. Il Vangelo descrive ciò che avvenne sulla riva del Giordano. Nel momento in cui Giovanni Battista conferisce il battesimo a Gesù, il cielo si apre. «Subito – dice san Marco – uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli» (1,10). Torna alla mente la drammatica supplica del profeta Isaia: «Se tu squarciassi i cieli e scendessi!» (Is 63,19). Questa invocazione è stata esaudita nell’evento del Battesimo di Gesù. È così finito il tempo dei “cieli chiusi”, che stanno ad indicare la separazione tra Dio e l’uomo, conseguenza del peccato. Il peccato ci allontana da Dio e interrompe il legame tra la terra e il cielo, determinando così la nostra miseria e il fallimento della nostra vita. I cieli aperti indicano che Dio ha donato la sua grazia perché la terra dia il suo frutto (cfr Sal 85,13). Così la terra è diventata la dimora di Dio fra gli uomini e ciascuno di noi ha la possibilità di incontrare il Figlio di Dio, sperimentandone tutto l’amore e l’infinita misericordia. Lo possiamo incontrare realmente presente nei Sacramenti, specialmente nell’Eucaristia. Lo possiamo riconoscere nel volto dei nostri fratelli, in particolare nei poveri, nei malati, nei carcerati, nei profughi: essi sono carne viva del Cristo sofferente e immagine visibile del Dio invisibile.
Con il Battesimo di Gesù non solo si squarciano i cieli, ma Dio parla nuovamente facendo risuonare la sua voce: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Mc 1,11). La voce del Padre proclama il mistero che si nasconde nell’Uomo battezzato dal Precursore.
E poi la discesa dello Spirito Santo, in forma di colomba: questo consente al Cristo, il Consacrato del Signore, di inaugurare la sua missione, che è la nostra salvezza. Lo Spirito Santo: il grande dimenticato nelle nostre preghiere. Noi spesso preghiamo Gesù; preghiamo il Padre, specialmente nel “Padre Nostro”; ma non tanto frequentemente preghiamo lo Spirito Santo, è vero? E’ il dimenticato. E abbiamo bisogno di chiedere il suo aiuto, la sua fortezza, la sua ispirazione. Lo Spirito Santo che ha animato interamente la vita e il ministero di Gesù, è il medesimo Spirito che oggi guida l’esistenza cristiana, l’esistenza di uomo e di una donna che si dicono e vogliono essere cristiani. Porre sotto l’azione dello Spirito Santo la nostra vita di cristiani e la missione, che tutti abbiamo ricevuto in virtù del Battesimo, significa ritrovare coraggio apostolico necessario per superare facili accomodamenti mondani. Invece, un cristiano e una comunità “sordi” alla voce dello Spirito Santo, che spinge a portare il Vangelo agli estremi confini della terra e della società, diventano anche un cristiano e una comunità “muti” che non parlano e non evangelizzano.
Ma ricordatevi questo: pregare spesso lo Spirito Santo perché ci aiuti, ci dia la forza, ci dia l’ispirazione e ci faccia andare avanti.
Maria, Madre di Dio e della Chiesa, accompagni il cammino di tutti noi battezzati; ci aiuti a crescere nell’amore verso Dio e nella gioia di servire il Vangelo, per dare così senso pieno alla nostra vita.

Dopo l'Angelus:
Cari fratelli e sorelle,
saluto tutti voi, romani e pellegrini!
Con piacere saluto il gruppo di studenti dagli Stati Uniti d’America, come pure l’Associazione Laici Amore Misericordioso. C’è tanto bisogno oggi di misericordia, ed è importante che i fedeli laici la vivano e la portino nei diversi ambienti sociali. Avanti! Noi stiamo vivendo il tempo della misericordia, questo è il tempo della misericordia.
Domani sera partirò per un viaggio apostolico in Sri Lanka e nelle Filippine. Grazie del vostro augurio in quel cartello, grazie tante!  E vi chiedo per favore di accompagnarmi con la preghiera e chiedo anche agli Srilankesi e ai Filippini che sono qui a Roma che preghino specialmente per me per questo viaggio. Grazie!
Auguro a tutti una buona domenica, anche se è un po’ brutto il tempo, ma una buona domenica. E oggi è anche un giorno per ricordare con gioia il proprio Battesimo. Ricordatevi quello che vi ho chiesto, di cercare la data del Battesimo, così ognuno di noi potrà dire: io sono stato battezzato il tal giorno. Che oggi ci sia la gioia del Battesimo.
Non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!
 
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