martedì 25 ottobre 2016
Perché il Regno di Dio cresca, il Signore richiede a tutti la docilità. E’ l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli nella Messa mattutina a Casa Santa Marta.
Il Regno di Dio cresce con la docilità, non con gli organigrammi
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Perché il Regno di Dio cresca, il Signore richiede a tutti la docilità. E’ l’esortazione che Papa Francesco ha rivolto ai fedeli nella Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha quindi messo in guardia dal concentrarsi troppo sulle strutture e gli organigrammi. Il Regno di Dio, ha ammonito, non è fisso ma in cammino. Il servizio di Alessandro Gisotti per la Radio Vaticana.

Beati coloro che “camminano nella Legge del Signore”. Papa Francesco ha iniziato la sua omelia sottolineando che la Legge non è solo per studiarla, ma per “camminarla”.

Il Regno di Dio non è una struttura fissa, è sempre in cammino
La Legge, ha aggiunto, “è per la vita, è per aiutare a fare il Regno, a fare la vita”. Oggi, ha soggiunto il Papa, il Signore “ci dice che anche il Regno è in cammino”:

“Cosa è il Regno di Dio? Eh, forse il Regno di Dio è una struttura tutta ben fatta, tutto in ordine, organigrammi ben fatti, tutto … e quello che non entra lì, non è nel Regno di Dio. No. Con il Regno di Dio accade lo stesso che può accadere con la Legge: il ‘fissismo’, la rigidità … La legge è per camminarla, il Regno di Dio è in cammino. Non è fermo. Di più: il Regno di Dio ‘si fa’ tutti i giorni’”.

Gesù, ha ripreso il Papa, parla nelle sue parabole di “cose della vita quotidiana”: il lievito che “non rimane lievito”, perché alla fine “si mescola con la farina”, è quindi “in cammino e fa il pane”. E poi il seme che “non rimane seme” perché “muore e dà vita all’albero”. “Lievito e seme – ha osservato Francesco – sono in cammino per fare qualcosa”, ma per fare questo “muoiono”. “Non è un problema di piccolezza, è piccolo, è poca cosa, o cosa grande. E’ un problema – ha rilevato il Pontefice – di cammino, e nel cammino succede la trasformazione”.

Perché il Regno di Dio cresca, dobbiamo essere docili allo Spirito Santo
Uno che vede la Legge e non cammina, ha avvertito, ha un atteggiamento fisso, “un atteggiamento di rigidità”:

“Qual è l’atteggiamento che il Signore chiede da noi, perché il Regno di Dio cresca e sia pane per tutti e abitazione, anche, per tutti? La docilità. Il Regno di Dio cresce con la docilità alla forza dello Spirito Santo. La farina lascia di essere farina e diventa pane, perché è docile alla forza del lievito, e il lievito si lascia impastare con la farina … non so, la farina non ha sentimenti, ma lasciarsi impastare si può pensare che c’è qualche sofferenza lì, no? E poi, si lascia cucinare, no? Ma, anche il Regno … ma il Regno cresce così, e poi alla fine è pasto per tutti”.

“La farina è docile al lievito”, cresce e il Regno di Dio “è così”. “L’uomo e la donna docili allo Spirito Santo – ha affermato il Papa – crescono e sono dono per tutti. Anche il seme è docile per essere fecondo, e perde la sua entità di seme e diventa un’altra cosa, molto più grande: si trasforma”. Così è il Regno di Dio: “in cammino”. In cammino “verso la speranza”, “in cammino verso la pienezza”.

Il rigido ha solo padroni, ma non ha un padre
Il Regno di Dio, ha detto ancora, “si fa tutti i giorni, con la docilità allo Spirito Santo, che è quello che unisce il nostro piccolo lievito o il piccolo seme alla forza, e li trasforma per far crescere”. Se invece non camminiamo, diventiamo rigidi e “la rigidità ci fa orfani, senza Padre”:

“Il rigido soltanto ha padroni, non un padre. Il Regno di Dio è come una madre che cresce e feconda, si dona se stessa perché i figli abbiano pasto e abitazione, secondo l’esempio del Signore. Oggi è un giorno per chiedere la grazia della docilità allo Spirito Santo. Tante volte noi siamo docili ai nostri capricci, ai nostri giudizi. ‘Ma, io faccio quello che voglio …’ … Così non cresce il Regno, non cresciamo noi. Sarà la docilità allo Spirito Santo che ci farà crescere e trasformare come il lievito e il seme. Che il Signore ci dia a tutti la grazia di questa docilità”.
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