lunedì 24 settembre 2018
Terzo giorno di Francesco nei Paesi baltici. Alla comunità cattolica: avete superato le persecuzioni, siate radici per i bambini, coltivate speranza e pazienza
La preghiera ecumenica nella cattedrale luterana di Riga gremita di fedeli delle diverse confessioni cristiane (Ansa)

La preghiera ecumenica nella cattedrale luterana di Riga gremita di fedeli delle diverse confessioni cristiane (Ansa)

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L'"ecumenismo vivo" costituisce "una delle caratteristiche peculiari della Lettonia", dove si realizzato un "cammino di rispetto, collaborazione e amicizia tra le diverse Chiese cristiane, che sono riuscite a generare unità mantenendo la ricchezza e la singolarità proprie di ciascuna. Papa Francesco parla al Rigas Doms, che fu cattedrale cattolica e dalla Riforma è diventata luterana.
Siamo nel Paese baltico a maggioranza – relativa – protestante (il 25% della popolazione), con i cattolici al 21% e gli ortodossi all’11. È la tappa con maggiori implicazioni ecumeniche del 25° viaggio apostolico del Pontefice. Papa Francesco invita tutti i cristiani a non ridurre la propria "tradizione cristiana" ad "un oggetto del passato, chiuso tra le pareti delle nostre chiese", a non nascondere la propria fede ma a farla "conoscere e risuonare in diversi ambienti della società, perché tutti possano contemplare la sua bellezza e essere illuminati dalla sua luce". Li esorta ad un ecumenismo "in chiave missionaria", a smettere "di guardare le ferite del passato ed ogni atteggiamento autoreferenziale", ma "di uscire e raggiungere il cuore della nostra gente e delle culture, della società postmoderna in cui viviamo".


Il momento di preghiera nel Riga Doms è nobilitato dall’imponente organo del 1883. C’è il coro femminile che testimonia la grande tradizione luterana nei canti liturgici. Una Schola cantorum locale intona anche il gregoriano “Fundata est Domus”. Oltre al Papa e all’arcivescovo luterano Janis Vanags e a quello cattolico Zbignevs Stankevics intervengono anche il metropolita ortodosso e un pastore battista. Vanags ricorda che nel Doms è sepolto San Meinardo che Clemente III 830 anni fa nominò primo vescovo nei Paesi Baltici. "Da allora – sottolinea – il cristianesimo ha reso questa terra appartenente allo spazio europeo e alla civiltà cristiana”.


I rapporti ecumenici tra luterani e cattolici nel Paese sono più che buoni. Anche perché qui non ci sono le differenze in questioni morali e sacramentali che si registrano altrove. La comunità evangelica lettone infatti è vigorosamente contraria all’aborto, all’eutanasia e ai “matrimoni” tra persone dello stesso sesso. E nel 2016 il Sinodo luterano ha fatto marcia indietro sul conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne che era stata accordata negli anni Settanta del secolo scorso, sotto il regime sovietico. IL TESTO INTEGRALE

La giornata di Papa Francesco è iniziata al mattina presto. Ha raggiunto Riga in aereo da Vilnius. Nonostante il tempo inclemente, con intensi scrosci di pioggia, in tanti si sono riversati sulle vie della capitale per salutare il passaggio del vescovo di Roma.

In Lettonia è stato decretato un giorno di festa per onorare l’illustre ospite. Il presidente della repubblica Raimonds Vejonis accoglie il Papa in aeroporto, lo riceve nella sua residenza e lo accompagna al a deporre i fiori ai piedi del Monumento della libertà e al Rigas Doms, dove arriva anche il premier.

Nel discorso alle autorità il Pontefice rimarca che "nel cuore delle radici che costituiscono questa terra si trova la Chiesa cattolica, in un’opera di piena collaborazione con le altre Chiese cristiane". E sottolinea che "la libertà e l’indipendenza" di cui ricorre il centenario sono "un dono", ma anche "un compito che coinvolge tutti", con lo scopo di "aprire un futuro avendo di mira che tutto sia al servizio della vita". Perché lo sviluppo "non si misura unicamente per la capacità di beni e risorse che si possiedono, ma per il desiderio che si ha di generare vita e creare futuro". IL TESTO INTEGRALE

Dopo la preghiera ecumenica nel Rigas Doms Papa Francesco si reca nella cattedrale di San Giacomo per incontrare i fedeli cattolici. Li ringrazia per aver "perseverato" nonostante siano stati "sottoposti ad ogni sorta di prove": guerra, persecuzione, repressione, esilio. "Né il regime nazista né quello sovietico – proclama - hanno spento la fede nei vostri cuori". IL TESTO INTEGRALE

Ma l’appuntamento più grande con i cattolici il Papa lo riserva nel pomeriggio ad Aglona, presso il Santuario mariano nazionale, situato nella regione a maggioranza cattolica della Letgalia, che ha anche una propria lingua in cui viene recitata una delle preghiere del fedeli. Papa Francesco presiede la Messa davanti a migliaia di fedeli accorsi a salutare il Successore di Pietro nonostante il tempo inclemente. Papa Francesco arriva in elicottero da Riga dove ha pranzato con i vescovi. La pioggia si ferma.

Nell'omelia invita a guardare a Maria e imparare da lei a "stare accanto" a "tutti gli scartati della società", ai coniugi, agli anziani, ai giovani in difficoltà. "Anche noi – esorta - siamo chiamati a “toccare” la sofferenza degli altri". "Andiamo incontro alla nostra gente – invita - per consolarla e accompagnarla; non abbiamo paura di sperimentare la forza della tenerezza e di coinvolgerci e complicarci la vita per gli altri". "In tempi – aggiunge - nei quali sembrano ritornare mentalità che ci invitano a diffidare degli altri, che con statistiche ci vogliono dimostrare che staremmo meglio, avremmo più prosperità, ci sarebbe più sicurezza se fossimo soli, Maria e i discepoli di queste terre ci invitano ad accogliere, a scommettere di nuovo sul fratello, sulla fraternità universale". IL TESTO INTEGRALE


Terminata la messa il Papa torna in elicottero a Vilnius. Lo attende il riposo prima dell’ultima tappa del viaggio nei Paesi Baltici, a Tallinn in Estonia.

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