venerdì 1 settembre 2017
Si tratta del 20° viaggio apostolico di papa Francesco che lo porterà dal 6 all'11 settembre in Colombia: ecco le ragioni del suo pellegrinaggio in America Latina
La Croce della Riconciliazione nel parco dei Fundadores a Villavicencio, in Colombia dove arriverà papa Francesco l'8 settembre (Ansa)

La Croce della Riconciliazione nel parco dei Fundadores a Villavicencio, in Colombia dove arriverà papa Francesco l'8 settembre (Ansa)

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La pace, la promozione della vita, la difesa dei diritti umani: sono i temi al centro del viaggio apostolico che papa Francesco farà in Colombia da mercoledì 6 a domenica 10 settembre.
Il motto del viaggio apostolico in Colombia è “Facciamo il primo passo”, - come ricorda la Radio Vaticana - sta proprio a indicare il processo di riconciliazione in corso in un Paese sconvolto da oltre 50 anni di guerra tra governo di Bogotà e Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) e giunto, dopo lunghi anni di atroci violenze, negoziazioni, referendum e passaggi al Congresso, alla firma degli accordi di pace.

Papa Francesco in Colombia nel segno della pace

Per Jorge Mario Bergoglio sarà il 20° viaggio apostolico e la Colombia il 29° Paese visitato come Papa. Si tratta, inoltre, il quinto pellegrinaggio di papa Francesco in America Latina. E la Colombia è il settimo Paese dell'America Latina da lui visitato da quando è stato eletto Pontefice. Nel ricordo di Paolo VI e del suo insegnamento "Lo sviluppo è il nuovo nome della pace", dal 6 all'11 settembre il Papa terrà dodici interventi in lingua spagnola, tra cui cinque discorsi, quattro omelie, due saluti e un Angelus.

Prima di Francesco in Colombia si recarono papa Montini, nell'agosto del 1968 (andò solo a Bogotà) e papa Wojtyla, nell'86, che visitò 13 località: Bogotà, Chiquinquirà, Tumaco, Cauca, Cali, Chinchinà, Pereira, Medellin, Armero, Bucaramanga, Cartagena e Barranquilla.

Quattro città saranno, invece, toccate da papa Francesco: la capitale Bogotà, Villavicencio, Medellín e Cartagena de Indias. Nel Paese – 6 arcidiocesi e 52 diocesi – Francesco visiterà in quattro giorni altrettante città. Ogni giorno, ha spiegato il direttore della Sala stampa vaticana, Greg Burke, “ci sarà un tema diverso”. Il 7 settembre a Bogotà, filo conduttore sarà “artigiani di pace, promotori della vita”; il giorno successivo a Villavicencio spazio al tema della “riconciliazione con Dio, all’interno degli stessi colombiani, con la natura”. La giornata di sabato 9 settembre a Medellin sarà ispirata al tema della vita cristiana come discepolato; domenica 10 a Cartagena, “dove è sepolto Pedro Claver” si svolgerà all’insegna della dignità della persona e dei diritti umani. “Al suo arrivo nel Paese – ha spiegato Burke –, circa 700mila persone lo seguiranno lungo la strada dall’aeroporto alla nunziatura” (15 km) e ad accoglierlo in nunziatura vi sarà anche un gruppo di ragazzi orfani e persone bisognose aiutate dalla Chiesa”. Alla Messa del 7 settembre nel parco Bolivar attese circa 700mila persone e Francesco sarà accolto da alcuni giovani Down e persone con disabilità mentale.



Un incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale

Venerdì 8 settembre prima la Messa, col rito di beatificazione di due martiri colombiani: il vescovo di Arauca, monsignor Jesús Emilio Jaramillo Monsalve, e il sacerdote Pedro María Ramírez Ramos. In programma anche un saluto a 10 sopravvissuti alla terribile frana di aprile a Mocoa. A seguire nel pomeriggio è previsto il grande incontro di preghiera per la riconciliazione nazionale. Papa Francesco lo ha voluto in un contesto propriamente liturgico: “E’ importante sottolineare - ha sottolineato, Greg Burke, il direttore della Sala Stampa vaticana - che è un incontro di preghiera per la riconciliazione: non è solo un meeting, per mettere insieme la gente. un incontro di preghiera che il Papa ha voluto che sia in un contesto liturgico. C’è la lettura della Parola di Dio. Ci sono le testimonianze. Ci sono le parole del Papa, ma tutto a sottolineare questa idea della preghiera e della liturgia”.
Presenti all’incontro di preghiera vittime ed ex guerriglieri: “Si tratta di ex-guerriglieri che sono già molto inseriti nella società - ha spiegato Greg Burke -, quindi ex-combattenti di diverso tempo fa, non di ieri o di un mese fa; gli altri sono in zone protette, di sicurezza, e rimangono lì: sono due cose molto diverse”.

In un Paese ancora spaccato il messaggio del Vangelo

La Colombia sembra però ancora un Paese a metà, spaccato sull'accordo di pace che ha causato la morte di oltre 200mila persone: ne è convinto il vescovo ausiliare di Atlanta, il colombiano Luis Rafael Zarama Pasqualetto, appena nominato vescovo di Raleigh nel North Carolina. Parlando del suo Paese d'origine (è nato a Pasto, capoluogo del dipartimento di Narino, ndr) il presule colombiano ha sottolineato che la società colombiana è spaccata a metà: "da un lato vi sono coloro che pensano che il presidente Juan Santos abbia negoziato una pace giusta - ha spiegato in un'intervista al National Catholic Register -. Dall'altra vi sono coloro che pensano che Santos abbia svenduto la possibilità di giustizia allo scopo di porre fine alle lotte. La Colombia è divisa e sarà una bella sfida per il Papa riuscire a far pace con entrambe le parti del Paese", ha affermato Zarama Pasqualetto. Dalla Sala Stampa però, il direttore Burke ha precisato che quella in Colombia "sarà una visita pastorale, strettamente spirituale e volta ad annunciare il Vangelo, ma con più di un inevitabile riferimento alla pace", in considerazione del processo di pacificazione interna del Paese sudamericano, dove le Farc hanno appena cambiato nel loro simbolo la 'F' di Frente in Fuerza, dando il segno anche scritto di un passaggio dalla guerriglia alla politica. “Il Vangelo - ha concluso Burke - chiama la gente alla pace, al perdono, alla riconciliazione. Il Papa porta il messaggio del Vangelo, un messaggio che è molto rilevante in questo momento”.

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