giovedì 21 luglio 2022
Per la giornata mondiale del 1° settembre: "La sorella madre terra grida. In balia dei nostri eccessi consumistici, essa geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione"
Messaggio del Papa: rispondiamo coi fatti al “grido amaro” della Terra
COMMENTA E CONDIVIDI

Stiamo raggiungendo un punto di rottura, serve una conversione ecologica individuale e comunitaria: nel messaggio per la Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, del 1 settembre, il Papa chiede alla comunità delle nazioni di agire con decisione in vista di due vertici cruciali, COP27 e la COP15 dedicati alla doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità.

Gli appelli a COP 27 e a COP 15 Francesco guarda quindi a due importanti appuntamenti internazionali: il vertice COP 27 in programma in Egitto a novembre e il vertice COP 15 previsto in Canada il mese successivo. Il primo avrà al centro ancora l’obiettivo della riduzione globale delle emissioni di gas serra “il più urgentemente possibile” ,per limitare l’aumento delle temperature a 1,5 °C come previsto dall’Accordo di Parigi, cui anche la Santa Sede ha aderito. Un obiettivo “impegnativo” per il quale il Papa auspica “piani climatici” o “contributi determinanti a livello nazionale”.

Gli appelli a COP 27 e a COP 15 Francesco guarda quindi a due importanti appuntamenti internazionali: il vertice COP 27 in programma in Egitto a novembre e il vertice COP 15 previsto in Canada il mese successivo. Il primo avrà al centro ancora l’obiettivo della riduzione globale delle emissioni di gas serra “il più urgentemente possibile” ,per limitare l’aumento delle temperature a 1,5 °C come previsto dall’Accordo di Parigi, cui anche la Santa Sede ha aderito. Un obiettivo “impegnativo” per il quale il Papa auspica “piani climatici” o “contributi determinanti a livello nazionale”. - Imagoeconomica

Francesco, nel suo messaggio in vista delle celebrazioni del 1° settembre, ha ricordato questo tempo come ideale per mettere in atto una conversione ecologica in risposta alla catastrofe ecologica, di cui già parlava Paolo VI. E per riuscirci vi è la necessità di modificare gli stili di vita e nel contempo fare tutto il possibile per prevenire o almeno limitare il collasso degli ecosistemi del nostro pianeta, come chiedono per primi i più giovani.

Se il cambiamento dei comportamenti deve riguardare tutti, viene sottolineato anche che a essere esposti alla crisi climatica, sono soprattutto i poveri che maggiormente soffrono l’impatto di siccità, inondazioni, uragani e ondate di caldo che continuano a diventare sempre più intensi e frequenti.

Non è mancato il richiamo del Pontefice alla comunità delle nazioni è chiamata a impegnarsi, specialmente negli incontri delle Nazioni Unite dedicati alla questione ambientale, con spirito di massima cooperazione.

Il vertice COP27 sul clima, in Egitto a novembre 2022, rappresenta la prossima opportunità per favorire tutti insieme una efficace attuazione dell’Accordo di Parigi. Va riconosciuto l'esistenza di un «debito ecologico» dei Paesi economicamente più ricchi, che più hanno inquinato negli ultimi due secoli; esso richiede loro di compiere passi più ambiziosi sia alla COP27 che alla COP15. Questo significa non solo lavorare e impegnarsi dentro i propri confini, ma mantenere le loro promesse di sostegno finanziario e tecnico per le nazioni economicamente più povere, che stanno già subendo il peso maggiore della crisi climatica.

Biodiversità: fermare il “collasso” della rete della vita

Altrettanto importante sarà l’appuntamento in Canada dedicato alla salvaguardia della biodiversità e all’adozione di un nuovo Accordo multilaterale per “fermare la distruzione di ecosistemi e l’estinzione delle specie”, un ulteriore “collasso” della rete della vita.

Incessante l’appello di Francesco: “Preghiamo e invitiamo le nazioni ad accordarsi su quattro principi chiave: costruire una chiara base etica per la trasformazione di cui abbiamo bisogno al fine di salvare la biodiversità; lottare contro la perdita di biodiversità, sostenerne la conservazione e il recupero e soddisfare i bisogni delle persone in modo sostenibile; promuovere la solidarietà globale, alla luce del fatto che la biodiversità è un bene comune globale che richiede un impegno condiviso; mettere al centro le persone in situazioni di vulnerabilità, comprese quelle più colpite dalla perdita di biodiversità, come le popolazioni indigene, gli anziani e i giovani.

Agire tutti con decisione

"E’ necessario agire, tutti, con decisione". "Stiamo raggiungendo un ‘punto di rottura’". L’appello finale di Francesco che riecheggia l’ enciclica Laudato si’, si accompagna all’intenzione di preghiera per il prossimo Tempo del Creato: “ Preghiamo - chiede il Papa - affinché i vertici di COP 27 e COP 15 possano unire la famiglia umana per affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità”. Ricordando poi l’esortazione di San Paolo, Francesco afferma “piangiamo con il grido amaro del creato, ascoltiamolo e rispondiamo con i fatti perché noi e le generazioni future possiamo ancora gioire con il dolce canto di vita e di speranza delle creature”.

“Voglio chiedere, in nome di Dio, alle grandi compagnie estrattive – minerarie, petrolifere, forestali, immobiliari, agroalimentari – di smettere di distruggere i boschi, le aree umide e le montagne, di smettere d’inquinare i fiumi e i mari, di smettere d’intossicare i popoli e gli alimenti.


IL MESSAGGIO INTEGRALE PER LA GIORNATA DI PREGHIERA PER LA CURA DEL CREATO

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI