sabato 7 luglio 2018
Il saluto ai patriarchi, il raccoglimento sulla tomba di san Nicola, la preghiera con i capi delle Chiese in Medio Oriente sul lungomare davanti a 70mila persone
Nella Basilica di san Nicola, il Papa e i capi delle Chiese in Medio Oriente a colloquio, a porte chiuse

Nella Basilica di san Nicola, il Papa e i capi delle Chiese in Medio Oriente a colloquio, a porte chiuse

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Basta indifferenza verso il Medio Oriente. «L'indifferenza uccide». Il Papa lancia il suo appello al mondo per quella martoriata regione. Dal lungomare di Bari, città sede della preghiera comune del Pontefice con i Capi delle Chiese cattoliche, copte e ortodosse, parte dunque una richiesta ben precisa. «L’indifferenza uccide - dice Bergoglio -, e noi vogliamo essere voce che contrasta l’omicidio dell’indifferenza. Vogliamo dare voce a chi non ha voce, a chi può solo inghiottire lacrime, perché il Medio Oriente oggi piange, soffre e tace, mentre altri lo calpestano in cerca di potere e ricchezze. Per i piccoli, i semplici, i feriti, per loro dalla cui parte sta Dio, noi imploriamo: sia pace!».

Una festa di popolo con 70mila persone

Sono le parole della monizione con cui si apre l'incontro di preghiera in uno scenario straordinario. Sotto il sole della Puglia, che fa brillare il mare alle spalle del palco a forma di capanna, ad attendere il Papa e i patriarchi ci sono oltre 70mila persone (lo riferisce il Comune, erano stati distribuiti 50mila pass). Il tragitto che li ha portati fin qui dalla Basilica di San Nicola è stato percorso da un autobus aperto, dove Francesco e gli altri Capi delle Chiese hanno viaggiato insieme tra due ali di folla festante.

Straordinaria l'accoglienza della città. Straordinaria l'occasione, straordinarie anche le parole del Pontefice. «Siamo giunti pellegrini a Bari, finestra spalancata sul vicino Oriente, portando nel cuore le nostre Chiese, i popoli e le molte persone che vivono situazioni di grande sofferenza. A loro diciamo: “vi siamo vicini”. Cari Fratelli, grazie di cuore per essere venuti qui con generosità e prontezza. E sono tanto grato a tutti voi che ci ospitate in questa città, città dell’incontro e dell’accoglienza».

«Un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente»

Il pensiero del Papa va subito al Medio Oriente. «Su questa splendida regione - ricorda - si è addensata, specialmente negli ultimi anni, una fitta coltre di tenebre: guerra, violenza e distruzione, occupazioni e forme di fondamentalismo, migrazioni forzate e abbandono, il tutto nel silenzio di tanti e con la complicità di molti. Il Medio Oriente è divenuto terra di gente che lascia la propria terra. E c’è il rischio che la presenza di nostri fratelli e sorelle nella fede sia cancellata, deturpando il volto stesso della regione, perché un Medio Oriente senza cristiani non sarebbe Medio Oriente».

Quindi l'invocazione di pace. «Preghiamo uniti, per invocare dal Signore del cielo quella pace che i potenti in terra non sono ancora riusciti a trovare. Dal corso del Nilo alla Valle del Giordano e oltre, passando per l’Oronte fino al Tigri e all’Eufrate, risuoni il grido del Salmo: "Su te sia pace!" (122,8). Per i fratelli che soffrono e per gli amici di ogni popolo e credo, ripetiamo: Su te sia pace! Col salmista imploriamolo in modo particolare per Gerusalemme, città santa amata da Dio e ferita dagli uomini, sulla quale ancora il Signore piange: Su te sia pace!».

EDITORIALE Sia vero Sinodo. «Ut unum sint» di Mimmo Muolo

La giornata del Papa a Bari

Il Pontefice è giunto a Bari, alle 8.22 dopo un volo in elicottero di oltre un'ora da Roma. Al piazzale Cristoforo Colombo Francesco è stato accolto dall'arcivescovo di Bari-Bitonto, Francesco Cacucci, dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, oltre che dal prefetto Marilisa Magno.

Il Papa ha quindi raggiunto la Basilica di San Nicola, fermandosi sul portale di ingresso dove ha salutato i patriarchi presenti all'incontro, tra i quali anche Bartolomeo di Costantinopoli, primus inter pares dell'ortodossia. In Basilica ha salutato anche la comunità dei frati domenicani, che la custodiscono dal 1951. Sceso nella cripta ha acceso la lampada uniflamma, per simboleggiare l'unica fede della Chiesa, al di là delle divisioni attuali e ha venerato insieme ai patriarchi delle Chiese cattoliche e ortodosse del Medio Oriente le reliquie del santo. È stato il primo atto della giornata di preghiera per la pace in quella regione martoriata dalla guerra, fortemente voluta da Bergoglio e alla quale hanno aderito gli altri capi delle Chiese. Prima dell'accensione il Papa si è inginocchiato ai piedi dell'altare sotto il quale riposano le ossa di san Nicola restando in preghiera per qualche secondo.

Il Papa si è poi recato sul lungomare per di preghiera. Nel corso della liturgia ecumenica tutti i patriarchi levano a turno la propria invocazione. Bartolomeo di Costantinopoli ha pregato così: «Signore buono e amico degli uomini, ispira cose buone nei cuori di coloro che vogliono la guerra e pacifica le loro menti tormentate, pacifica anche i nostri cuori, libera noi e tutti gli uomini dai desideri malvagi ed avidi e semina nei nostri e nei loro cuori uno spirito di giustizia, di riconciliazione e di amore verso tutti i nostri fratelli». Tawadros II, patriarca di Alessandria dei copti ortodossi, ha invocato: «Ricorda, o Signore, tutti i martiri che sono morti per il tuo santo nome. Ti preghiamo affinché doni pace e stabilità a tutte le regioni lacerate dai conflitti». Altre intenzioni di preghiera sono per i migranti e i rifugiati e per coloro che sono perseguitati a causa delle loro convinzioni. Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, prega in italiano: «Per il Medio Oriente e per tutti i paesi e le comunità che soffrono a causa di conflitti e di violenza, affinché un nuovo spirito di solidarietà e di riconciliazione sorga in tutti i settori della società e conduca alla pace e all’armonia senza discriminazione e ingiustizia».

La preghiera viene poi scandita da letture bibliche e canti anche in arabo e in assiro eseguiti da solisti e accompagnati da un'orchestra di 20 elementi e un coro di 200 cantori diretti da don Maurizio Lieggi. Il Vangelo delle beatitudini ha suggellato la preghiera, conclusasi con l'abbraccio di pace tra il Papa e i patriarchi, che sono poi tornati con lo stesso autobus scoperto alla Basilica di San Nicola per il colloquio a porte chiuse.

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