lunedì 15 gennaio 2018
In viaggio verso il Cile il Papa ai cronisti ha regalato una foto scattata a Nagasaki dopo lo scoppio della bomba atomica: un bimbo tiene in spalla il cadavere del fratello
Il Papa mostra la foto di Nagasaki ai cronisti in aereo (Ansa)

Il Papa mostra la foto di Nagasaki ai cronisti in aereo (Ansa)

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Il Papa è in volo verso il Cile prima tappa del viaggio che lo porterà anche in Perù. Il volo con a bordo Francesco è decollato stamattina da Fiumicino alle 8.55 mentre l’arrivo a Santiago è previsto alle 20.10 ora locale, mezzanotte e dieci minuti in Italia.

Poco dopo la partenza, parlando con i giornalisti il Papa ha parlato dei rischi legati a un possibile conflitto mondiale. «Ho davvero paura – ha sottolineato –. Siamo al limite, basta un incidente. Non si può far precipitare la situazione. Dobbiamo eliminare gli armamenti nucleari».

Ai cronisti il Pontefice ha inoltre regalato una foto scattata a Nagasaki dopo lo scoppio della bomba atomica. Bergoglio l’ha voluta intitolare "Il frutto della guerra". «Questa immagine – ha aggiunto il Papa – l'ho trovata per caso ed è stata scattata nel 1945. È un bambino col suo fratello sulle spalle morto, che sta aspettando per il forno crematorio a Nagasaki». «Mi sono commosso – ha aggiunto – quando ho visto questo è quindi ho voluto scrivere: “Il frutto della guerra". Ho voluto stamparla e darla perché un’immagine commuove più di mille parole».

Come di consueto la partenza dall’Italia è stata anche occasione di uno scambio di messaggi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Cile e Perù per sostenere la missione della Chiesa locale e portare un messaggio di speranza, – recita il telegramma del Papa – mi è caro rivolgere a lei, signor presidente, il mio deferente saluto, che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiana, cui invio volentieri la benedizione apostolica».

«L`Italia e la comunità internazionale – scrive a sua volta il capo dello Stato – sono consapevoli del profondo significato di speranza di questa sua visita apostolica in due Paesi profondamente influenzati da antiche culture e dalle radici popolari che ne animano la tradizione cattolica – continua Mattarella –. La sua presenza costituirà per il Cile e il Perù la più alta testimonianza dell’attenzione della Chiesa per la costruzione di società più eque e giuste. Con questo auspicio, santità, rinnovo le espressioni della profonda e sincera stima del popolo italiano e mia personale».

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