giovedì 6 agosto 2020
Nel settantacinquesimo anniversario dell'esplosione della prima bomba atomica a Hiroshima il Santo Padre ha mandato un messaggio al governatore della città giapponese.
Papa Francesco lo scorso novembre al memoriale di Hiroshima

Papa Francesco lo scorso novembre al memoriale di Hiroshima - Ansa

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Nel 75 anniversario della prima bomba atomica esplosa su Hiroshima, il 6 agosto 1945, e tre giorni dopo a Nagasaki, papa Francesco, in un messaggio indirizzato al Governatore della Prefettura della città nipponica, Hidehiko Yuzaki, ha ribadito che solo senza armi nucleari il mondo può aspirare alla pace. Il Papa si rivolge a quanti oggi a Hiroshima e in tutto il Giappone stanno commemorando le decine di migliaia di vittime di quel primo ordigno nucleare.

In particolare Francesco saluta i sopravvissuti, i cosiddetti "hibakusha", termine giapponese con cui si indicano coloro che sono scampati all'esplosione atomica. "Ho avuto il privilegio di poter venire di persona nelle città di Hiroshima e di Nagasaki, scrive il Pontefice, durante la mia visita apostolica nel novembre dello scorso anno, nel corso della quale ho visitato il Memoriale della Pace di Hiroshima e il Parco dell'Ipocentro di Nagasaki".

Proprio in quei luoghi Francesco ebbe modo di meditare sull'annientamento delle tante vite umane e delle due città. E ancora una volta il Santo Padre si fa difensore e portatore del grido dei poveri, che sono sempre tra le prime vittime delle violenze e dei conflitti. Perchè la pace fiorisca, sottolinea Francesco nel suo messaggio, tutti devono deporre le armi, soprattutto le più potenti e distruttive, come quelle nucleari, che possono paralizzare e distruggere città, interi Paesi.

Il Papa ripete, infine, quanto disse al Memoriale della Pace di Hiroshima, il 24 novembre 2019. "L'uso dell'energia atomica per scopi bellici è immorale, così come è immorale il possesso di armi nucleari. Possano le voci profetiche dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, conclude, continuare a servire da monito per noi e per le generazioni future", ha detto Francesco.

Anche il Presidente della repubblica Sergio Mattarella ha unito la sua voce a quella del Papa per ricordare come: "durante il bombardamento atomico di Hiroshima, cui seguì, tre giorni dopo, quello su Nagasaki l'umanità apprese, in pochi secondi, l'esistenza di strumenti di autodistruzione totale".

"Le due città giapponesi sono tutt'oggi un monito costante a mantenere e sviluppare ulteriormente quel sistema di istituzioni ed accordi -con le Nazioni unite al centro- creato dopo la Seconda Guerra Mondiale per garantire a tutti pace e sicurezza durature. L'architettura internazionale per il disarmo e la non proliferazione è una componente importantissima di tale sistema e ogni sua violazione rappresenta un passo verso l'olocausto nucleare", ha detto ancora il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "L'Italia sostiene con forza l'obiettivo di un mondo libero da armi nucleari, attraverso un approccio progressivo al disarmo che preveda il responsabile coinvolgimento di ogni Stato. L'agenda internazionale non può prescindere da questo traguardo", ha concluso il Presidente.

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