sabato 30 aprile 2016
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Caro direttore, la natura un tempo aveva il monopolio nel dare un vestito fiorito e profumato alla nostra Terra. La natura un tempo, come un padre premuroso verso i suoi figli, non si stancava di regalarci quanto c’era di più bello. Figli smemorati ed esosi si abbandonarono ben presto a quella violenza quotidiana chiamata 'società dei consumi', ricoprendo la Terra di un vestito di siringhe, plastiche, lattine, tetrapak… Prova della inciviltà crescente di chi ha voluto togliere il monopolio alla natura. Alfredo Finotti L’inciviltà crescente si frena e si corregge con una civiltà crescente. Viviamola, ogni giorno e ognuno per la propria parte con buone pratiche quotidiane, gli 'stili di vita' che papa Francesco con la Laudato si’ ci invita a ripensare. E pretendiamola, questa civiltà crescente, da chi fa le scelte 'sartoriali' per vestire e rivestire «sora nostra matre terra», cioè da chi compie atti di governo della «casa comune» che Dio ha affidato a tutti noi. (mt) INSOPPORTABILE PUBBLICITÀ IN 'ROMA CITTÀ APERTA' Gentile direttore, mattina di lunedì 25 aprile, Rai 3: va in onda il capolavoro di Rossellini 'Roma città aperta'. Lo rivedo per l’ennesima volta e spero (sbagliando) di non dover sopportare interruzioni pubblicitarie. E invece no: subito dopo la drammaticissima scena che tutti conoscono, con Anna Magnani morente accanto ad Aldo Fabrizi, hanno inserito uno spot pubblicitario. Incredibile, ma purtroppo vero. Il dio denaro e il dio profitto ormai imperversavano dappertutto. Il funzionario preposto alla messa in onda del film ha dimostrato ben scarsa sensibilità. Ma in Rai, probabilmente hanno altro a cui pensare e non gliene importa niente dello sfogo di una vecchia democratica e antifascista quale io sono. Fernanda Tancredi L’ESORTAZIONE EVANGELICA VALIDA ANCHE OGGI Caro direttore, l’apostolo Giovanni nel suo Vangelo ci presenta (24,6) Gesù che invita i discepoli stanchi per un lavoro che sembrava inutile: «Pescate dalla parte destra della barca» e da quella parte tirarono su «153 grossi pesci». In quella barca c’è l’umanità intera in attesa di cibo, di pace, di sviluppo, guidata però da pescatori troppe volte distratte da altri interessi. Episodi di piccole e difficili convivenze sfocianti in tragedie personali e familiari così come interessi limitati e particolari offuscano la visione globale dell’umanità tesa alla ricerca di un equilibrio stabile e giusto. Eppure è una situazione che si ripete nella storia sin dai tempi antichi e che solo una colpevole ignoranza o interessi politici e/o economici possono oscurare: ignoranza in ogni caso non ammissibile nei responsabili del futuro dei popoli, né riducibile a problemi di ordine pubblico da affrontare con chilometri di filo spinato o con cariche di poliziotti. Pantelleria, Lesbo, Brennero… costituiscono un dramma apparentemente confuso, ma unico, nel quale sguazzano non ultimi i potentati economici attenti esclusivamente alla difesa dei propri interessi egoistici. E allora torna attuale il consiglio dell’evangelista: «Pescate a destra», dove dice Cristo. Anche oggi da quella parte ci sono ricchezze sufficienti a riempire la barca e a risolvere molti degli attuali problemi che travagliano l’umanità. Antonio Prezioso Padova LA FREDDEZZA DI RIINA JR UNA RICHIESTA DI AIUTO? Gentile direttore, «dal male deve venire il bene», è una parte del titolo che lei ha scelto di dare alla lettera che le ha inviato Bruno Vespa e alla quale lei ha brevemente replicato. E questo mi spinge a condividere con lei, che apprezzo molto, la doppia sensazione che ho avuto nell’ascoltare attentamente l’intervista al figlio di Riina. Prima di tutto ho provato un sentimento di indignazione per lo spazio che gli si è concesso, nonché di stupore per la freddezza delle risposte (e su ciò condivido a pieno tutti i commenti a riguardo). Poi è arrivata l’altra sensazione, dovuta al fatto di vedere un giovane che, cresciuto con quella cultura, non riesce ad abbandonarla e deve difenderla, o per assuefazione o per paura. In Sicilia la 'famiglia' è sacra. A mio parere quel continuo ripetere da parte di Salvo Riina il comandamento «onora il padre e la madre», era quasi un voler dire «è mio dovere onorare mio padre» ma, sottinteso, «non posso dire il contrario di quello che dico». Io ho avuto la sensazione che la paura abbia giocato molto e che in cuor suo, anche se in fondo lui stesso non se ne rende conto, Riina jr volesse chiedere aiuto dall’esterno per uscire dal tunnel in cui si trova. A mio parere nessun mafioso andrebbe mai in tv a lanciare messaggi di mafia; non ne hanno bisogno perché hanno le loro strade per comunicare. Se lui si è esposto, consapevole della bufera mediatica che avrebbe scatenato, forse la sua è stata una inconsapevole, assurda, sconvolgente richiesta di aiuto. Perché non dare questa lettura e sentire e attivare qualche psicologo, qualche prete, qualche comunità che lavori su di lui per fargli capire quali sono i veri valori? Riina jr, a differenza del padre, ha una istruzione, e magari fra qualche anno potrà pubblicare un libro che parli di conversione e di antimafia. Papa Francesco dice che bisogna condannare il peccato e non il peccatore, che Gesù è venuto per i malati e non per i sani. Siamo nell’anno della Misericordia, e quale miracolo sarebbe salvare questo ragazzo, e con lui un bel pezzo di società... Giovanna Acciarito
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