giovedì 9 giugno 2016
Lettera alla gente d'Avvenire da uno speciale Festival. (Franco Vaccari - Fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace)
COMMENTA E CONDIVIDI
Lettera alla gente d'Avvenire da uno speciale Festival Caro direttore, vorrei, se me lo permetti, rivolgermi direttamente ai tuoi lettori, coloro che tu chiami la «gente d’Avvenire». A ognuno di loro personalmente. Perché proprio a te, amico lettore, che condividi col ritmo quotidiano di queste pagine il desiderio di comprendere il senso dello scorrere del tempo e i connotati della storia che stiamo vivendo, desidero rivolgere l’invito a una riflessione che può diventare, se credi, una partecipazione.  Viviamo un tempo particolare: gli inizi del primo secolo del terzo millennio. Non sappiamo se sia un caso della cronologia, ma questo tempo ha caratteristiche mai viste nella storia dell’umanità. Mai le possibilità creative e distruttive dell’umanità sono state così tante e così potenti. Mai l’accelerazione dei processi è stata così veloce e mai questa velocità è stata così duratura. Mai in cento anni si sono concentrati tanti morti per le guerre e le diverse forme di violenza, compresa la fame. Mai è emersa una coscienza planetaria così lucida e un così forte anelito di pace dalla famiglia umana. Mai un divario così grande tra ricchi e poveri. Mai a tante persone – a tanti giovani specialmente! – viene ogni giorno rubato il futuro, intrappolate di qua e di là di confini, reticolati, muri e barriere, visibili o invisibili, che segnano appartenenze “nemiche”. Per la prima volta prendiamo coscienza piena dei nostri limiti, ma allo stesso tempo le nostre possibilità di bene ci appaiono infinite! Fenomeni agghiaccianti e splendidi si mescolano. Una sfida viene dal futuro: capire come essere cittadini del Terzo Millennio. Una sfida che parte dai conflitti di ogni tipo, dai loro esiti tragici, per capire insieme come trasformarli creativamente, demolendo la ricorrente e dilagante costruzione del “nemico”, fondando una relazione conviviale con l’altro e con l’ambiente.  È la sfida che Rondine Cittadella della Pace vive quotidianamente da 18 anni e che da oggi ti invita a condividere partecipando al suo primo festival internazionale. Protagonisti i giovani che da 25 Paesi si sono passati il testimone nel “mondo” nel piccolo borgo toscano, trasformando i sentimenti di inimicizia, che storie avvelenate hanno consegnato loro, in nuove relazioni di amicizia. Sono quasi 200 gli ex studenti ritornati nei loro Paesi e impegnati quotidianamente sui fronti della costruzione del dialogo e della pace. Li chiamiamo Rondini d’Oro. Nei giorni del festival racconteranno le loro storie differenti, intrise di nuove difficoltà e di successo, storie che aprono vie di pace che apparivano impensabili. Con loro arriveranno centinaia di giovani italiani che li hanno incontrati negli anni e che con loro hanno condiviso l’educazione alla convivenza e alla pace. Come vedi, caro amico lettore, ci saranno ottime ragioni per far festa senza dimenticare i drammi e le tragedie da cui è traversato il mondo. Sarà la festa di persone che credevano il futuro bloccato dai veleni della guerra e che invece, mettendosi audacemente in gioco, hanno riaperto in modo luminoso e formidabile. Spero che tu voglia condividere i giorni di questo festival che si chiama YouTopic Fest, da oggi, 9 giugno, sino a sabato 11 giugno nella Cittadella della Pace di Arezzo: come tutto quello che avviene quotidianamente a Rondine, ai confini tra realtà e utopia, dove il fattore umano non cessa mai di sorprenderci. *Fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: