Tornare ai cardini della Costituzione per uscire dal clima di scontro
sabato 17 dicembre 2016

Caro direttore,
non mi piace l’aria di scontro che si respira nel nostro Paese e che coinvolge tutti, cristiani e no, a proposito di questo nuovo governo. Mi pare che si stia esagerando e anch’io invito i parlamentari a rileggere la Costituzione in particolare agli articoli 1, 4 e 10. Perché se è vero che ha vinto ampiamente il No al referendum, questo vuole dire che gli italiani credono fortemente nella loro Costituzione... Grazie ad “Avvenire”, glielo dico da abbonato, per come stimola in giusto modo il dialogo fra le persone.
Giovanni Pessotto, Pordenone


Mi piace il tono della sua lettera, caro amico. E mi piace il triplice e lineare richiamo alla nostra Carta che lei fa attraverso il celeberrimo articolo 1 («L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione») seguito dall’articolo 4 («La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società») e dall’articolo 10 («... La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici»). C’è dell’altro, lo sappiamo. Ma anche solo questi tre articolati princìpi richiamano un’idea della persona umana alla quale – da cristiani – aderiamo pienamente e della quale – da cittadini – possiamo essere orgogliosi. Sono cardini di un umanesimo positivo che sta alla base di una civiltà che – ne sono convinto – non possiamo né sovvertire né mistificare né dimenticare. La via d’uscita da quel certo brutto clima di scontro che lei lamenta passa certamente anche di qui.

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