venerdì 19 luglio 2013
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Il marchio degli ideatori potrebbe far apparire la proposta paradossale se non addirittura propagandistica. Ma visto che neppure all’autore del peggior delitto si può negare la speranza della riabilitazione, vorremmo riconoscere a Lottomatica e Sisal, capofila delle società che gestiscono l’azzardo nelle sue forme più soft ma anche in quelle più grifagne e contundenti, una retta intenzione. Volete curare davvero chi perde la testa e rovina se stesso, tutta la sua famiglia e anche l’azienda che conduce o in cui lavora inseguendo una delle vostre chimere o inchiodandosi a una "macchina mangiasoldi"? Benissimo. Vi prendiamo sul serio. Ma non azzardatevi, voi, ad accreditare l’idea che questo problema non sia da "allarme", come ha lasciato intendere ieri il sottosegretario Giorgetti. L’azzardo è una piaga terribile. E le cure devono essere proporzionate alla gravità di un male che s’è fatto pandemia. Altrimenti questo progetto avrà solo un effetto placebo. E non ripulirà né l’immagine né la coscienza di chi l’ha elaborato. Sì, vi prendiamo sul serio (ovviamente a occhi bene aperti).
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