venerdì 8 aprile 2016
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​Gentile direttore,si discute spesso di malasanità e il recente rapporto contro la corruzione in questo delicatissimo settore ha rinfocolato il dibattito. Io desidero farle conoscere un caso quanto mai emblematico. Dovendo essere operata per un serio problema alla tiroide, mi viene consigliato un centro italiano di eccellenza: il Dipartimento di Endocrinologia dell’Università di Pisa. Riesco anche ad avere il nominativo di un primario, chirurgo di notevole esperienza, con cui entro in contatto. Data dell’intervento: 29 gennaio. Al momento del ricovero scopro che il celebre professore ha scelto lidi migliori. Nonostante i miei 74 anni sono presa dal panico, situazione di cui cerca di approfittare qualcuno per dirottarmi verso una clinica privata. La grandissima fiducia nella Provvidenza mi riporta alla serenità e decido per l’intervento in quell’ospedale. Le scrivo per esprimere i miei più sentiti ringraziamenti al chirurgo Carlo Enrico Ambrosini che mi ha operato con grande professionalità confermando, anche in questo caso, la giusta fama di quel centro, nonostante la presenza di elementi “discutibili”…Con i più cordiali saluti.Caterina Giuratrabocchetta Moglia, Manziana (Roma)Grazie, gentile e cara signora Caterina, per questa sua testimonianza diretta, semplice e preziosa. Il suo caso – a lieto fine – è davvero emblematico del timore e tremore con cui viviamo i momenti di naturale eppure sempre speciale fragilità che ci portano a ricorrere a cure mediche. E rende ancora più chiaro a che cosa ci si riferisce quando si parla di «deviazioni» nel Servizio sanitario del nostro Paese. La parola deviazione fa rima con la parola corruzione, ma a volte coincide del tutto con essa. Basta però che la sfiori – come, a quanto riesco a capire, è capitato a lei – per dare ulteriore corpo e urgenza a pressanti allarmi. Come quello che mercoledì scorso, 6 aprile, è stato rilanciato e seriamente motivato dall’ "Indagine sulla percezione della corruzione" realizzata da Transparency Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc e accompagnata dalle severe considerazioni di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale. La cosa che più mi colpisce e mi indigna – e che spinge me e i miei colleghi a segnalare ogni buona pratica di contrasto a questo andazzo – è che certe pesanti storture mortificano il grande, onesto, umanamente e professionalmente generoso impegno di medici e altri operatori che continua a garantire l’alto standard dei nostri servizi sanitari. Che sono, anche se finiamo spesso per dimenticarlo, tra i primissimi al mondo e tali devono restare.Marco Tarquinio

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