mercoledì 12 giugno 2013
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Gentile direttore,
sono un’affezionata lettrice e le invio alcune amare considerazioni in merito alla disinformazione (l’ennesima) delle reti televisive nazionali. Né sabato né domenica si è sentita una parola né visto un minimo di servizio nei telegiornali nazionali sul pellegrinaggio a piedi Macerata-Loreto che ha avuto luogo nella notte di sabato 8 giugno e al quale hanno partecipato circa 100mila persone. Già lo scorso anno i partecipanti erano stati almeno 90mila. Oltretutto c’è anche stata una telefonata in diretta di Papa Francesco.... Ma tutto ciò non basta a fare notizia, evidentemente. Eppure, ci dobbiamo sorbire servizi su concerti di piazza di vario tipo che non mi pare che abbiano un’importanza culturale significativa e, spesso, anche numericamente sono "eventi" inferiori al pellegrinaggio. Mi pare, invece, che in un momento di così grave crisi economica e culturale che decine di migliaia di persone si ritrovino compostamente in preghiera per le strade della nostra Italia sia un evento culturalmente significativo e sia da annoverare tra le notizie del giorno. Probabilmente, proprio perché il pellegrinaggio afferma la consapevole dipendenza da un Altro attraverso Sua Madre, si decide che tutto ciò non vale la pena di essere raccontato. Grazie, dunque, per la costante attenzione di "Avvenire" a tutto ciò che accade.
Graziella Nascimbene, Milano
Ha ragione, cara signora Nascimbene, la vasta disattenzione mediatica per certi eventi di fede e di popolo è davvero pesante e colpisce sempre di più anche me. Ma prima di tutto mi stupisce. Alla testa dei diversi telegiornali ci sono, infatti, colleghi che conosco anche molto bene e che stimo, perché so capaci di sguardi curiosi e indagatori sulla realtà. Eppure pare che in quest’Italia immobile sino alla stagnazione o, in molti modi, addirittura in retromarcia non riesca proprio a "far notizia" il popolo cristiano che, sempre più numeroso, scende ogni anno in strada verso un Santuario Mariano che è tra i più amati e famosi del mondo e lo fa non solo senza rompere una vetrina o svuotare un bancomat o imbrattare un muro, ma lasciando un segno buono e via via più evidente tra Macerata e Loreto. Un vero "trait d’union" nel nostro presente tra il passato e il futuro della fede che ha dato e sa ancora dare cuore e slancio a ogni civile conseguimento della nostra gente. Papa Francesco continua a ricordarci che siamo un popolo «in cammino». È così. E accade davvero, che lo dicano o meno alla tv.
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