Quei migranti uccisi dal gelo in un’ostile notte d'Europa
domenica 4 dicembre 2016

Nascosti sotto a un Tir su un treno diretto in Germania Ce l’avevano quasi fatta. Al confine con la Germania mancava una manciata di chilometri. Ma quando il treno merci proveniente dall’Italia si è fermato nella stazione di Wörgl, in Austria, i viaggiatori nascosti non sono scesi di corsa, come sarebbe stato normale. In due, un uomo e una donna, sono stati schiacciati dai Tir che venivano scaricati dal convoglio. Probabilmente erano già morti, assiderati dal gelo.

Un terzo compagno è in condizioni gravissime. I migranti che dal Brennero vogliono raggiungere l’agognata Germania vengono regolarmente respinti dalla polizia austriaca. Adesso ci provano con i treni merci. Sulla Rollende Landstrasse, la “autostrada sui binari” che da Verona trasporta Tir verso la Germania, i convogli sono lunghi centinaia di metri. Non è difficile, nelle soste del treno al confine, saltare su un vagone, sotto a un Tir, e infilarsi in qualche rientranza dove restare aggrappati. Altri ci hanno già provato, qualcuno ce l’ha fatta. È la strada, quella dei treni merci, per i più duri, i più forti. Quei tre, l’altra sera, si sono decisi. Intorno a mezzanotte il treno ha fatto una lunga fermata al Brennero. Immaginatevi quel gruppetto di irregolari scivolare guardingo nella notte, fra le ruote d’acciaio dei vagoni immobili.

Non è così difficile insinuarsi a bordo, trovare, sotto ai Tir dormienti, un nascondiglio. Magari, se i motori sono ancora tiepidi, non si avverte che al Brennero, di notte, adesso ci sono 7 gradi sottozero. Il treno parte, in un possente stridio metallico. I tre rannicchiati come topi tirano un respiro di sollievo: sono sfuggiti ai controlli. Fa paura il fracasso del treno sempre più veloce, e quella nicchia che puzza di diesel è un rifugio precario. Ma i tre stringono i denti, giurano che ce la faranno. È silenzioso, il nemico. È il freddo, che addormenta le membra e irrigidisce le mani avvinghiate a un tubo, a una leva. Dapprima fa molto male; poi, piano piano, addormenta la coscienza. Si fa largo l’oblio: la stretta delle mani, piano, si allenta, cede. Non avevano addosso documenti. Dai tratti, li si direbbe nordafricani. I camionisti che li hanno ritrovati, schiacciati dalle ruote dei loro Tir, sono rimasti di sasso. Da quindici minuti avevano acceso i motori: perché quei tre non erano scappati?

Perché erano morti di freddo. Un freddo mai provato. Come è gelido, avranno pensato nell’ultima coscienza, questo mondo che tanto abbiamo sognato. L’altro giorno su quegli stessi binari è morto, travolto, un ragazzo di appena 17 anni. Eritreo: in fuga da una crudele dittatura. In Austria, intanto, oggi si vota il presidente. Si teme un forte segnale xenofobo, cioè ostile agli “stranieri”. Ma già oggi in troppe ostili notti d’Europa l’umanità sembra straniera.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI