mercoledì 16 ottobre 2013
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Gentile direttore,
dal momento che lei sottolinea la necessità di dare sepoltura a ogni uomo, persino quello della peggior specie, e fa riferimento al virus della smemorizzazione che dilaga, che ne dice di ricordare come è stata gestita la sepoltura di Eichmann, collega del centenario Priebke appena deceduto comodamente nel suo letto senza far cenno al minimo pentimento e negando ciò di cui si è reso partecipe? Eichmann fu impiccato e poi cremato e le sue ceneri sparse per il Mediterraneo. Forse, data la situazione, si potrebbe rispolverare questa pratica che dà fin troppa dignità a una persona che ha avvelenato lo scorso e il presente secolo con la sua presenza di odio e morte. Sa, esistono molte persone che non credono in Dio e che quindi non possono rimettersi al suo giudizio. Mi sembra che la giustizia umana abbia decisamente fallito in questa vicenda: sarà il caso che almeno non sbagli ora che quell’individuo è passato a miglior vita.
Elisabetta
In mare, gentile signora, è stato sepolto (con le modalità dai lei ricordate) lo sterminatore nazista Adolf Eichmann, ma non solo lui. La stessa cosa (sia pure con differenti modalità) è toccata anche al gran capo degli stragisti di al-Qaeda, Osama Benladen. Mi ripeto: dare sepoltura è semplicemente dare sepoltura, non è celebrare. E ogni uomo e ogni donna hanno diritto a essere sepolti. Un diritto, seppure ridotto ai minimi termini, che veniva riconosciuto persino nei tempi in cui a certe categorie di malfattori e a quanti (a torto o a ragione) venivano giudicati “malviventi” era concessa, per questo pietoso ufficio, solo un po’ di terra sconsacrata. Penso che una cosa così semplice possano riuscire a intenderla proprio tutti, anche coloro che non credono in Dio e nel suo giudizio. Aggiungo un’annotazione. Tristissime immagini ci hanno fatto capire ieri con quanta dolorosa rabbia siano state accompagnate presso un luogo di culto non cattolico le esequie, anche solo in forma privata, del non-pentito Erich Priebke. Comprendo quelle reazioni, ma le sento lontane anni luce dalla mia sensibilità cristiana e umana. I nazisti, a coronamento della loro atroce follia razzista, negavano anche il minimo rispetto di una preghiera di suffragio agli uomini e alle donne ebrei, nomadi, disabili e comunque "diversi" che uccidevano nei loro campi di sterminio. Per questo i nazisti hanno perso, e non potevano che perdere. 
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