martedì 2 aprile 2013
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Gentile direttore,
scrivo per manifestarle il mio dispiacere per la mancanza di cattolici autentici in politica. Dopo queste ultime elezioni, mi sento "orfano politico", in quanto i partiti cattolici non esistono più, mentre i politici cristiani – se ancora esistono – sono sparpagliati un po’ in tutti gli schieramenti. Eppure le sfide sono tante, in Italia e nel mondo, basti pensare all’aborto, ai matrimoni gay, all’eutanasia... Temo che non ci sia nessuno che combatta democraticamente alla luce dei valori e dei princìpi non negoziabili. Abbiamo avuto la gioia di un Papa che promette bene, che sembra essere portatore di un gran rinnovamento nel rispetto della tradizione e dell’insegnamento della sana dottrina cattolica. Speriamo che ci tocchi anche la gioia di avere un nuovo partito cattolico che si ispiri ai princìpi non negoziabili e a don Sturzo e De Gasperi. I sogni alle volte diventano realtà.
Emiliano Paoletti
 
Capisco il suo stato d’animo e la sua preoccupazione, gentile signor Emiliano. Ho sentimenti e delusioni simili ai suoi, con una piccola, ma non irrilevante differenza. Che spero non aggiunga delusione e delusione. Non ho, infatti, cambiato opinione rispetto al passato. Mi auguro di poter finalmente vedere nel nostro Paese non un “partito cattolico” ma partiti nei quali chi si ispira ai princìpi irrinunciabili del personalismo cristiano (vita, famiglia, libertà di credere, pensare ed educare) si possa sentire accolto, rispettato e seriamente rappresentato. Mi auguro, insomma, di poter valutare partiti veri, cioè non caratterizzati da un personalismo deteriore, cioè democraticamente organizzati, cioè capaci di battersi anche con forza tra di loro e di mettere in campo alleanze competitive, ma anche di condividere e tener salda quella base comune che è condensata (e in modo non travisabile) nei valori della Costituzione e che è essenziale per la tenuta di un sistema sociale e politico. E mi auguro che chi, in questa critica fase post–elettorale, abita la scena da protagonista sia così lucido e saggio da promuoverne la rinascita. Se però accadesse, avremmo una politica infinitamente migliore e una cittadinanza con più speranza e meno tentazioni di affidarsi al caudillo di turno.
Meglio, naturalmente, caro amico, se almeno uno di questi partiti fosse capace di riproporre nel tempo del pluralismo delle scelte politiche dei cattolici un modello di stile, di visione e di coerenza frutto delle straordinarie lezioni di don Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi e dell’idea della società e dell’economia che germina dalla Dottrina sociale della Chiesa e rappresenta la credibile, equa e sostenibile alternativa alle pratiche fallimentari e distruttive del collettivismo e del capitalismo senza regole. Ci sono da smontare le “fabbriche della miseria” che continuano a funestare la vita dei popoli e c’è ridare agli uomini e alle donne il loro giusto e “non negoziabile” posto sulla scena naturale e civile del mondo. Pensare di chiuderci in un recinto, per quanto grande possa magari essere, non si può. Sognare, invece sì: si può e si deve. E allora, caro amico, sogniamo a dovere. Con senso della misura e della giustizia, e con la sobria convinzione di poter lavorare – da cristiani – fianco a fianco con tutte le persone di buona volontà capaci di condividere i valori che la nostra fede illumina pienamente.
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